Cosa deve leggere un genitore nel 2021

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Chi ci segue da anni saprà che monitoriamo la rete e cerchiamo di diffondere informazioni ai genitori e agli addetti ai lavori del mondo dell’infanzia. Oggi questo articolo vuole mettervi a conoscenza di una pubblicazione molto importante. Questa pubblicazione è moderna, dettagliata, con molte fonti a disposizione del lettore. Vogliamo dire che è una pubblicazione necessaria e che stavamo aspettando.

LA TRAGEDIA SILENZIOSA

di Ettore Guarnaccia

Come il digitale sta plasmando e minacciando le nuove generazioni
(ai tempi del COVID-19)

Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito all’avvento e alla diffusione di massa di social network, smartphone e app. Nello stesso periodo, si è osservato un costante aumento di disturbi psicologici, depressione, ansia e suicidi, soprattutto fra i più giovani.

Non è un caso.

In un post, che è stato letto da oltre 20 milioni di persone, la psicoterapeuta canadese Victoria Prooday ha definito questo fenomeno come “la tragedia silenziosa”. Abbiamo investito molto sull’evoluzione tecnologica, ma non abbastanza in cultura ed educazione digitale.

  • Cyberbullismo
  • incitamento all’odio
  • disturbi alimentari
  • autolesionismo
  • isolamento sociale
  • babysitter digitali
  • pedopornografia
  • adescamento online
  • fenomeni emulativi
  • ipersessualizzazione
  • dipendenza tecnologica
  • ludopatia da videogiochi
  • gioco d’azzardo

Quante altre prove ci servono per svegliarci?

Tutto questo ha delle conseguenze sulle persone, sia sul piano mentale che fisico, in particolare per bambini e adolescenti. Secondo uno studio condotto dalla San Diego State University, per gli adolescenti che passano almeno 5 ore al giorno con smartphone e altri dispositivi digitali, il rischio di sviluppare depressione e tendenza al suicidio aumenta del 71%. Inoltre, l’isolamento, il distanziamento fisico e le relazioni a distanza dovuti alla pandemia da Coronavirus, stanno aggravando ulteriormente il problema. Non è troppo tardi per intervenire, ma è urgente prendere coscienza di come il digitale stia plasmando e minacciando le nuove generazioni, per poterne insegnare un uso proficuo, responsabile, rispettoso e sicuro.

Prefazione di Massimo Mazzucco

Mio nonno nacque nel 1895 e morì nel 1980. Visse quindi praticamente per intero il secolo scorso. Nell’arco della sua vita ha assistito a tutte le più grandi innovazioni tecnologiche del Novecento. Mi raccontava sempre di quando, all’età di 15 anni, andava alla Piazza d’Armi di Torino ad assistere ai primi tentativi di volo di un monomotore a elica: quando non si schiantava a terra, quel trabiccolo improvvisato riusciva a compiere anche 5060 metri sollevato per aria. Anche l’avvento della radio mi è sempre stato raccontato da mio nonno come un evento eccezionale, con intere famiglie che si riunivano ad ascoltare in rispettoso silenzio i segnali gracchianti che uscivano dai primi ricevitori. E così fu per l’avvento della televisione, che a partire dagli anni 50 iniziò a tenere compagnia agli italiani in casa loro.

Ma la cosa che mi ha più colpito nei racconti di mio nonno era che queste evoluzioni tecnologiche arrivavano nello spazio di 1020 anni l’una dall’altra, e soprattutto procedevano lentamente, come dire “a misura d’uomo”. I trabiccoli che si alzavano in volo in Piazza d’Armi ci hanno messo decine di anni prima di diventare dei DC3 da trasporto passeggeri, e ce ne sono voluti altrettanti prima che questi DC3 diventassero dei Jumbo Jet. In altre parole, il progresso procedeva ad una velocità che l’uomo riusciva sempre a percepire, che riusciva a registrare, e alla quale riusciva quindi ad adeguarsi nel corso del tempo.

Oggi invece non è più così. Oggi il progresso tecnologico è talmente veloce che le stesse generazioni che hanno visto una nuova rivoluzione non riescono più a stare dietro a quelle seguenti. Il mio è un esempio classico. Avevo trent’anni quando acquistai il primo computer Commodore 64. Imparai immediatamente a usarlo e ho sempre fatto ampio uso dei personal computer fino a oggi. Ma nel frattempo le nuove tecnologie basate sui telefonini mi hanno completamente spiazzato, e non riesco più a stare dietro ad ogni evoluzione. Addirittura mio figlio, che di computer si intende, a volte è costretto a rivolgersi a suo figlio, che ha soltanto 10 anni, per comprendere certi meccanismi dei social più diffusi che lui stesso non capisce.

Mentre mio nonno ha potuto vivere quasi un secolo di evoluzione tecnologica alla quale ha potuto comodamente adattarsi nel corso del tempo, per le generazioni più recenti non è più così. Chi nasce oggi non ha più riferimenti con il passato, perché quei riferimenti per lui sono già obsoleti, e lui stesso non fa in tempo ad adattarsi ai riferimenti attuali, che già anche quelli sono ormai superati.

Nel momento in cui la velocità dell’evoluzione tecnologica supera la velocità di crescita interiore dell’uomo, quest’ultimo si ritrova spiazzato, senza più punti di riferimento rispetto al passato. Naturalmente, la mancanza di riferimenti tecnologici con il passato va di pari passo con la mancanza di riferimenti storicosociali, perché ormai la tecnologia è la nostra storia.

L’aspetto più agghiacciante dell’accelerazione tecnologica è proprio questo: un uomo che si ritrova totalmente in balia dello strumento che tiene in mano, e che non è quindi più in grado di conoscere il proprio passato e di decidere il proprio futuro.

Fra coloro che subiscono questa crescente difficoltà di stare al passo, ci sono i genitori di oggi, molti dei quali non conoscono i meccanismi che regolano Internet, i social network e i moderni strumenti di comunicazione digitale, e spesso si sentono esclusi dal mondo virtuale in cui si destreggiano i figli. Questi ultimi, quindi, non possono sviluppare una reale competenza tecnologica né a casa né a scuola, eccezion fatta per l’abile interazione con smartphone e app, e sono quindi in balìa degli effetti che le evoluzioni tecnologiche hanno inevitabilmente sulla loro vita presente e futura.

Se i genitori non sanno fornire le giuste competenze e raccomandazioni per un uso sicuro degli strumenti tecnologici, i figli si avventurano senza preparazione nell’universo digitale, completamente esposti alle tante minacce presenti in rete e ai rischi derivanti. Le conseguenze non sono del tutto individuabili se non con anni di studi e ricerche, ma le tante evidenze che abbiamo già oggi a disposizione tracciano un quadro molto preoccupante che richiede un importante investimento in cultura e consapevolezza.

“La tragedia silenziosa” è uno dei pochi testi nel suo genere, che consente di aggiornarsi a 360 gradi sull’esperienza digitale di bambini e adolescenti, approfondire i vari fenomeni e restare al passo con l’evoluzione tecnologica degli strumenti digitali. La lettura consente a genitori ed educatori di conoscere e comprendere i principali fenomeni e le più gravi minacce dell’esperienza digitale dei più giovani, insieme alle migliori contromisure da adottare e alle raccomandazioni da trasferire ai figli per prevenire conseguenze nefaste sulla loro reputazione e sulla loro salute psicofisica, o per affrontare al meglio situazioni di disagio e sofferenza già in atto.

 

Il libro è acquistabile in forma cartacea e digitale, a breve anche come audiolibro, oppure attraverso il sito dell’autore www.ettoreguarnaccia.com

Per acquistarlo: https://www.amazon.it/dp/B08QRKV94L/

ETTORE GUARNACCIA

Manager, padre, autore di libri, divulgatore ed educatore digitale.

Manager strategico certificato nel settore dell’information technology, della cybersecurity e della gestione del rischio informatico, opera come group director di uno dei più grandi gruppi bancari a livello internazionale. Esperto di leggi e regolamentazioni applicabili ai sistemi informativi e alla sicurezza, vincitore del premio “Cultura, innovazione tecnologica e sicurezza informatica” assegnato nel 2017 dal Clusit per la campagna aziendale di consapevolezza “Connessi e Consapevoli” e per aver saputo trasmettere valore umano. In precedenza è stato CISO e CIO di uno dei più grandi gruppi bancari italiani e information security officer della business unit Italy di un grande gruppo bancario internazionale.

Genitore di un ragazzo adolescente della generazione Z, dal 2014 è educatore in materia di fenomeni e rischi del digitale per volontariato e ha incontrato oltre 3.000 fra bambini e adolescenti, e oltre 1.000 adulti in eventi di sensibilizzazione in istituti scolastici e associazioni, e in radio e televisione, su temi legati al cyberbullismo, ai fenomeni social, alla sessualità online, all’adescamento dei minori, alla dipendenza dalla tecnologia e alla ludopatia digitale. Nel 2017 ha ideato il progetto “Generazione Z” per rilevare l’esperienza digitale dei minori e individuare i fattori di rischio correlati su un campione di oltre 2.000 soggetti da 8 a 18+ anni con un questionario di ben 100 domande.

Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro “Generazione Z – Fotografia statistica di una generazione ipertecnologica e iperconnessa” in cui ha rappresentato i risultati statistici del progetto e analizzato i principali fenomeni e rischi legati all’uso e abuso del digitale. Nel 2020 ha pubblicato il secondo libro “La tragedia silenziosa” dedicato agli effetti del digitale sulla società negli ultimi 15 anni, con particolare focus sulle nuove generazioni. La sua opera di divulgazione si svolge anche attraverso il suo blog personale www.ettoreguarnaccia.com.

Sul suo canale YouTube https://www.youtube.com/c/EttoreGuarnaccia sono disponibili tutti i video dei suoi interventi di presentazione dei libri e di sensibilizzazione.