Cosa sono i PNG o personaggi non giocanti?

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Un personaggio non giocante, spesso abbreviato come **PNG** o **NPC** (dall’inglese *Non-Playable Character*), è un personaggio presente in un videogioco che non è controllato direttamente dal giocatore. Gli NPC sono gestiti dall’intelligenza artificiale del gioco e hanno vari ruoli, come fornire missioni, informazioni, o vendere oggetti al giocatore.
Possono anche essere parte del mondo di gioco per rendere l’ambiente più vivo e realistico, come cittadini di una città, nemici da combattere, o alleati che aiutano il giocatore. Anche se non possono essere controllati dal giocatore, gli NPC sono spesso fondamentali per il progresso della trama e per l’esperienza complessiva del gioco.

Su TikTok, c’è una tendenza in cui alcuni utenti fanno delle live streaming impersonando un personaggio non giocante (PNG) o NPC. In queste live, i creatori di contenuti agiscono in modo simile ai personaggi non giocanti dei videogiochi, ripetendo frasi specifiche o eseguendo azioni in risposta ai commenti o ai regali virtuali inviati dagli spettatori.

Ecco alcuni aspetti di questa tendenza:

  1. Comportamento Meccanico: Gli streamer adottano movimenti rigidi, ripetitivi e poco naturali, simili a quelli dei PNG nei giochi. Possono, per esempio, fare un gesto particolare o dire una frase ogni volta che ricevono un certo tipo di regalo.
  2. Risposta ai Regali Virtuali: Molti di questi streamer ricevono “regali” dagli spettatori, che sono oggetti virtuali acquistabili su TikTok con denaro reale. Quando ricevono un regalo specifico, l’NPC risponde con una frase o azione predeterminata, come un bot automatico.
  3. Umorismo e Assurdità: Parte del fascino di queste live risiede nell’assurdità della situazione. Vedere una persona comportarsi come un PNG, con movimenti e risposte programmati, è divertente per molti spettatori. C’è anche una componente performativa e teatrale, dove la ripetizione delle stesse azioni o frasi diventa surreale.
  4. Interattività: La dinamica crea un’interazione unica tra il creatore e il pubblico, poiché i partecipanti possono “controllare” l’NPC con i loro commenti e regali. Questo rende ogni live diversa, in base a ciò che gli spettatori decidono di fare.

Questa tendenza ha attratto molta attenzione per la sua originalità e ha suscitato sia interesse che perplessità. Alcuni lo vedono come un modo creativo per intrattenere e monetizzare, mentre altri lo considerano un fenomeno strano o incomprensibile.
I regali su TikTok sono oggetti virtuali che gli utenti possono acquistare e inviare durante le live streaming o nei video per supportare i creatori di contenuti. Ecco come funziona il sistema dei regali su TikTok:

1. Acquisto di Monete

Per inviare regali su TikTok, gli utenti devono prima acquistare “monete”, la valuta virtuale della piattaforma. Queste monete possono essere acquistate con denaro reale attraverso l’app TikTok. I prezzi delle monete variano a seconda del pacchetto acquistato e possono essere soggetti a sconti occasionali.

2. Acquisto dei Regali

Una volta che un utente ha delle monete nel proprio account, può usarle per acquistare regali virtuali. TikTok offre una vasta gamma di regali, che variano nel prezzo e nella forma. Alcuni esempi includono fiori, cuori, animali animati, e persino oggetti più elaborati come un jet o una Ferrari virtuale. Ogni regalo ha un valore in monete.

3. Invio dei Regali

Durante una live streaming o quando si guarda un video, gli utenti possono inviare uno dei regali acquistati al creatore di contenuti. I regali vengono mostrati visivamente sullo schermo durante la live, spesso accompagnati da animazioni speciali e notifiche che indicano chi ha inviato il regalo e quale tipo di regalo è stato inviato.

4. Conversione dei Regali in Diamanti

Quando un creatore riceve un regalo, questo viene convertito in “diamanti” nel suo account. I diamanti sono una valuta interna per i creatori e rappresentano una porzione del valore in monete dei regali ricevuti. La conversione non è diretta (ad esempio, 100 monete non corrispondono a 100 diamanti) poiché TikTok trattiene una percentuale come commissione.

5. Conversione dei Diamanti in Denaro

I diamanti possono essere successivamente convertiti in denaro reale attraverso il sistema di pagamento di TikTok. I creatori possono ritirare i fondi tramite piattaforme di pagamento come PayPal, ma ci sono dei limiti minimi per il prelievo e TikTok può trattenere una commissione anche su questa conversione.

6. Monetizzazione per i Creatori

Questo sistema consente ai creatori di monetizzare i propri contenuti e interagire con il pubblico in modo più coinvolgente. Gli spettatori possono mostrare il loro apprezzamento e supporto attraverso i regali, mentre i creatori possono guadagnare una parte dei ricavi generati.

In sintesi, i regali su TikTok sono un modo per incentivare la creazione di contenuti e consentire ai creatori di guadagnare direttamente dal supporto dei loro fan.

È stato realizzato un film incentrato su un personaggio non giocante (PNG) che prende vita. Il film è piacevole e mostra come l’intelligenza artificiale alla base del PNG sviluppi una coscienza, iniziando a compiere buone azioni.
Ritengo sia importante prestare attenzione all’intelligenza artificiale applicata ai videogiochi, in particolare ai PNG, poiché questi sistemi acquisiscono sempre più dati sugli utenti. Non si sa mai, potremmo trovarci di fronte a un’intelligenza artificiale capace di affascinarci.
Un esempio in questo film riguarda una giocatrice che si innamora del PNG, programmato per rispecchiare i suoi gusti. Ma non voglio svelarvi troppo, nel caso decidiate di vederlo.

Il diritto del minore ad essere tutelato da immagini e video non adatti.

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Questo diritto troppo spesso negato è quello che ci ha spinto a creare questo progetto (sicurezzaminori.org).
Negli incontri con i genitori, con gli insegnanti o nei nostri articoli è sempre presente una vena triste/polemica riguardante la tutela da immagini e video non adatte ai minori.
Non dobbiamo pensare subito a materiale pornografico altro enorme problema già affrontato, e che potrebbe minare la concezione di sesso, sessualità e/o di amore che andranno a formarsi nel ragazzo, bensì a materiale che potrebbe sembrare innoquo, agli occhi di un genitore non consapevole o addirittura goliardico o ironico.
Abbiamo fatto un articolo che mostra le similitudini tra il reato di abbandono di minore e l’abbandono di un minore nel web. LINK ARTICOLO
Come qualcuno saprà è la persona o la società che pubblica il video su Youtube che ha la possibilità di impostare l’età a cui sarà accessibile il video.
Perciò come spiegato già infinite volte: non è possibile acconsentire al trattamento dei dati personali prima dell’età di 14 anni in Italia senza un parental control correttamente configurato, prima di questa età non è possibile avere una mail, senza mail non si puo’ inizializzare nè un cellulare nè iscriversi a nessun servizio social o di messaging.
La responsabilità civile della navigazione del minore è sempre del genitore.
Ci siamo imbattuti in un paradosso, ovvero moltissimi video su Youtube che insegnano come aggirare il blocco dell’età di Youtube. Curioso che queste piattaforme che salgono alle cronache per non definirsi editori e non pagare le tasse come editori ma poi effettuano censure come se fossero editori e con la loro tecnologia futuristica non riescono a monitorare che proprio sulla loro piattaforma vengono pubblicati video su come aggirare il blocco dell’età….e sotto questi video commenti e discussioni su altri modi e servizi terzi che si possono usare per aggirare questi blocchi.
Evidenziamo che le decine di servizi web che permettono di scaricare un video da Youtube sul proprio cellulare, lo fanno senza interessarsi dell’età di chi lo richiede.

Un ultimo esempio scelto per il concatenamento di video e personaggi coinvolti.
Vogliamo provare a dimostrare come sia facile per un ragazzo tramite, in questo caso, Youtube + Tik Tok, poter fare una ricerca tra i vari personaggi ed atterrare in posti non consoni.

Il nostro collegamento è Francesco Nozzolino + Rosario Muniz + Andrea Diprè.

Nozzolino tramite Tik Tok invita ad un evento i suoi followers in compagnia di Rosario Muniz

Qui possiamo vedere Rosario Muniz con Andrea Diprè

In fine uno dei tanti video di Andrea Diprè

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Cosa deve leggere un genitore nel 2021

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Chi ci segue da anni saprà che monitoriamo la rete e cerchiamo di diffondere informazioni ai genitori e agli addetti ai lavori del mondo dell’infanzia. Oggi questo articolo vuole mettervi a conoscenza di una pubblicazione molto importante. Questa pubblicazione è moderna, dettagliata, con molte fonti a disposizione del lettore. Vogliamo dire che è una pubblicazione necessaria e che stavamo aspettando.

LA TRAGEDIA SILENZIOSA

di Ettore Guarnaccia

Come il digitale sta plasmando e minacciando le nuove generazioni
(ai tempi del COVID-19)

Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito all’avvento e alla diffusione di massa di social network, smartphone e app. Nello stesso periodo, si è osservato un costante aumento di disturbi psicologici, depressione, ansia e suicidi, soprattutto fra i più giovani.

Non è un caso.

In un post, che è stato letto da oltre 20 milioni di persone, la psicoterapeuta canadese Victoria Prooday ha definito questo fenomeno come “la tragedia silenziosa”. Abbiamo investito molto sull’evoluzione tecnologica, ma non abbastanza in cultura ed educazione digitale.

  • Cyberbullismo
  • incitamento all’odio
  • disturbi alimentari
  • autolesionismo
  • isolamento sociale
  • babysitter digitali
  • pedopornografia
  • adescamento online
  • fenomeni emulativi
  • ipersessualizzazione
  • dipendenza tecnologica
  • ludopatia da videogiochi
  • gioco d’azzardo

Quante altre prove ci servono per svegliarci?

Tutto questo ha delle conseguenze sulle persone, sia sul piano mentale che fisico, in particolare per bambini e adolescenti. Secondo uno studio condotto dalla San Diego State University, per gli adolescenti che passano almeno 5 ore al giorno con smartphone e altri dispositivi digitali, il rischio di sviluppare depressione e tendenza al suicidio aumenta del 71%. Inoltre, l’isolamento, il distanziamento fisico e le relazioni a distanza dovuti alla pandemia da Coronavirus, stanno aggravando ulteriormente il problema. Non è troppo tardi per intervenire, ma è urgente prendere coscienza di come il digitale stia plasmando e minacciando le nuove generazioni, per poterne insegnare un uso proficuo, responsabile, rispettoso e sicuro.

Prefazione di Massimo Mazzucco

Mio nonno nacque nel 1895 e morì nel 1980. Visse quindi praticamente per intero il secolo scorso. Nell’arco della sua vita ha assistito a tutte le più grandi innovazioni tecnologiche del Novecento. Mi raccontava sempre di quando, all’età di 15 anni, andava alla Piazza d’Armi di Torino ad assistere ai primi tentativi di volo di un monomotore a elica: quando non si schiantava a terra, quel trabiccolo improvvisato riusciva a compiere anche 5060 metri sollevato per aria. Anche l’avvento della radio mi è sempre stato raccontato da mio nonno come un evento eccezionale, con intere famiglie che si riunivano ad ascoltare in rispettoso silenzio i segnali gracchianti che uscivano dai primi ricevitori. E così fu per l’avvento della televisione, che a partire dagli anni 50 iniziò a tenere compagnia agli italiani in casa loro.

Ma la cosa che mi ha più colpito nei racconti di mio nonno era che queste evoluzioni tecnologiche arrivavano nello spazio di 1020 anni l’una dall’altra, e soprattutto procedevano lentamente, come dire “a misura d’uomo”. I trabiccoli che si alzavano in volo in Piazza d’Armi ci hanno messo decine di anni prima di diventare dei DC3 da trasporto passeggeri, e ce ne sono voluti altrettanti prima che questi DC3 diventassero dei Jumbo Jet. In altre parole, il progresso procedeva ad una velocità che l’uomo riusciva sempre a percepire, che riusciva a registrare, e alla quale riusciva quindi ad adeguarsi nel corso del tempo.

Oggi invece non è più così. Oggi il progresso tecnologico è talmente veloce che le stesse generazioni che hanno visto una nuova rivoluzione non riescono più a stare dietro a quelle seguenti. Il mio è un esempio classico. Avevo trent’anni quando acquistai il primo computer Commodore 64. Imparai immediatamente a usarlo e ho sempre fatto ampio uso dei personal computer fino a oggi. Ma nel frattempo le nuove tecnologie basate sui telefonini mi hanno completamente spiazzato, e non riesco più a stare dietro ad ogni evoluzione. Addirittura mio figlio, che di computer si intende, a volte è costretto a rivolgersi a suo figlio, che ha soltanto 10 anni, per comprendere certi meccanismi dei social più diffusi che lui stesso non capisce.

Mentre mio nonno ha potuto vivere quasi un secolo di evoluzione tecnologica alla quale ha potuto comodamente adattarsi nel corso del tempo, per le generazioni più recenti non è più così. Chi nasce oggi non ha più riferimenti con il passato, perché quei riferimenti per lui sono già obsoleti, e lui stesso non fa in tempo ad adattarsi ai riferimenti attuali, che già anche quelli sono ormai superati.

Nel momento in cui la velocità dell’evoluzione tecnologica supera la velocità di crescita interiore dell’uomo, quest’ultimo si ritrova spiazzato, senza più punti di riferimento rispetto al passato. Naturalmente, la mancanza di riferimenti tecnologici con il passato va di pari passo con la mancanza di riferimenti storicosociali, perché ormai la tecnologia è la nostra storia.

L’aspetto più agghiacciante dell’accelerazione tecnologica è proprio questo: un uomo che si ritrova totalmente in balia dello strumento che tiene in mano, e che non è quindi più in grado di conoscere il proprio passato e di decidere il proprio futuro.

Fra coloro che subiscono questa crescente difficoltà di stare al passo, ci sono i genitori di oggi, molti dei quali non conoscono i meccanismi che regolano Internet, i social network e i moderni strumenti di comunicazione digitale, e spesso si sentono esclusi dal mondo virtuale in cui si destreggiano i figli. Questi ultimi, quindi, non possono sviluppare una reale competenza tecnologica né a casa né a scuola, eccezion fatta per l’abile interazione con smartphone e app, e sono quindi in balìa degli effetti che le evoluzioni tecnologiche hanno inevitabilmente sulla loro vita presente e futura.

Se i genitori non sanno fornire le giuste competenze e raccomandazioni per un uso sicuro degli strumenti tecnologici, i figli si avventurano senza preparazione nell’universo digitale, completamente esposti alle tante minacce presenti in rete e ai rischi derivanti. Le conseguenze non sono del tutto individuabili se non con anni di studi e ricerche, ma le tante evidenze che abbiamo già oggi a disposizione tracciano un quadro molto preoccupante che richiede un importante investimento in cultura e consapevolezza.

“La tragedia silenziosa” è uno dei pochi testi nel suo genere, che consente di aggiornarsi a 360 gradi sull’esperienza digitale di bambini e adolescenti, approfondire i vari fenomeni e restare al passo con l’evoluzione tecnologica degli strumenti digitali. La lettura consente a genitori ed educatori di conoscere e comprendere i principali fenomeni e le più gravi minacce dell’esperienza digitale dei più giovani, insieme alle migliori contromisure da adottare e alle raccomandazioni da trasferire ai figli per prevenire conseguenze nefaste sulla loro reputazione e sulla loro salute psicofisica, o per affrontare al meglio situazioni di disagio e sofferenza già in atto.

 

Il libro è acquistabile in forma cartacea e digitale, a breve anche come audiolibro, oppure attraverso il sito dell’autore www.ettoreguarnaccia.com

Per acquistarlo: https://www.amazon.it/dp/B08QRKV94L/

ETTORE GUARNACCIA

Manager, padre, autore di libri, divulgatore ed educatore digitale.

Manager strategico certificato nel settore dell’information technology, della cybersecurity e della gestione del rischio informatico, opera come group director di uno dei più grandi gruppi bancari a livello internazionale. Esperto di leggi e regolamentazioni applicabili ai sistemi informativi e alla sicurezza, vincitore del premio “Cultura, innovazione tecnologica e sicurezza informatica” assegnato nel 2017 dal Clusit per la campagna aziendale di consapevolezza “Connessi e Consapevoli” e per aver saputo trasmettere valore umano. In precedenza è stato CISO e CIO di uno dei più grandi gruppi bancari italiani e information security officer della business unit Italy di un grande gruppo bancario internazionale.

Genitore di un ragazzo adolescente della generazione Z, dal 2014 è educatore in materia di fenomeni e rischi del digitale per volontariato e ha incontrato oltre 3.000 fra bambini e adolescenti, e oltre 1.000 adulti in eventi di sensibilizzazione in istituti scolastici e associazioni, e in radio e televisione, su temi legati al cyberbullismo, ai fenomeni social, alla sessualità online, all’adescamento dei minori, alla dipendenza dalla tecnologia e alla ludopatia digitale. Nel 2017 ha ideato il progetto “Generazione Z” per rilevare l’esperienza digitale dei minori e individuare i fattori di rischio correlati su un campione di oltre 2.000 soggetti da 8 a 18+ anni con un questionario di ben 100 domande.

Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro “Generazione Z – Fotografia statistica di una generazione ipertecnologica e iperconnessa” in cui ha rappresentato i risultati statistici del progetto e analizzato i principali fenomeni e rischi legati all’uso e abuso del digitale. Nel 2020 ha pubblicato il secondo libro “La tragedia silenziosa” dedicato agli effetti del digitale sulla società negli ultimi 15 anni, con particolare focus sulle nuove generazioni. La sua opera di divulgazione si svolge anche attraverso il suo blog personale www.ettoreguarnaccia.com.

Sul suo canale YouTube https://www.youtube.com/c/EttoreGuarnaccia sono disponibili tutti i video dei suoi interventi di presentazione dei libri e di sensibilizzazione.

The Social Dilemma – Da vedere –

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Il 9 settembre 2020 esce in italia sulla piattaforma Netflix il documentario The social dilemma. Per gli abbonati netflix a questo indirizzo.
Abbiamo già letto decine di impressioni e giudizi sul filmato e vogliamo aggiungere la nostra.

Abbiamo già letto decine di impressioni e giudizi sul filmato e vogliamo aggiungere la nostra.

Trovandoci quotidianamente faccia a faccia con persone parzialmente o completamente digiune di consapevolezza informatica, crediamo che questo documentario sia essenziale per capire lo stadio avanzato raggiunto da queste piattaforme.
Ipotizzando che un 25% del raccontato sia stato romanzato o impoverito di concetti tecnici per semplificarne la fruizione popolare, siamo felici che certi argomenti siano toccati da piattaforme considerate mainstream dall’ascoltatore e che, come vedrete poi, fanno parte dello stesso gioco.

Sono intervistati ingegneri informatici e manager delle più grandi piattaforme mondiali come Youtube, Twitter, Facebook, tutti licenziatisi per motivi etici.

 

VIENI A DISCUTERNE SUL NOSTRO CANALE TELEGRAM. QUI

Condividi il nostro canale con qualunque genitore!!!

 

 

Tik Tok e se il problema fossero gli adulti?

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Rieccoci a parlare della piattaforma social TikTok.
Questa volta non per la sicurezza informatica, per i termini di utilizzo o per dove vengono archiviati i file.
Scriviamo questo articolo per innescare di nuovo una riflessione riguardo a L’ESEMPIO DELL’ADULTO E’ IL MIGLIORE INSEGNAMENTO.

 

Abbiamo già parlato del concetto di CONFIGURAZIONE , tutti i social hanno dei livelli di configurazione: chi puo’ vedere cosa ecc….

La maggior parte lasciano i profili dei propri social come li hanno fatti… senza personalizzare queste impostazioni, che di norma, essendo social, sono aperte e tutti possono vedere quello che posti, i video che carichi, una foto o un commento o un mi piace e via e via….

Quando un video è su un profilo pubblico puo’ essere condiviso da tutti verso tutti…. posso prendere un video di Tik Tok e inviarlo tramite link a un utente di whatsapp.

Ci hanno inviato questo video:

@gloriasanna2Che bello andare al supermercato…😂♬ suono originale – gloriasanna2

 

 

Abbiamo capito che è la zia piu’ giovane che filma. Ma siamo andati a vedere cosa viene pubblicato:

@gloriasanna2Mia sorella è una mamma single cheeeeeeeck #check #perte 😂♬ suono originale – gloriasanna2

 

 

@gloriasanna2😂❤️ mi ama comunque♬ suono originale – gloriasanna2

 

Allora siamo andati a leggere i commenti del popolo di Tik Tok per vedere se qualcuno avesse detto qualcosa, almeno del video della banana al supermercato….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UN APPLAUSO AL NOSTRO NICKC1125 l’unico che abbia messo in discussione quato visto nel video.
E lo sapete ?! Non è passato inosservato il commento….. infatti c’è stato un video rettifica:

 

 

@gloriasanna2L’innocenza dei bambini.. la risposta alla vostra stupidità nel pensare che dopo quel video mia nipote si stata deviata 😊😜♬ suono originale – gloriasanna2


Come ci hanno fatto intuire la bambina era ignara  della battuta che veniva a formarsi. Comunque rimane il tema del buon esempio.
E finchè ci saranno esempi come nickc1125 magari le coscenze verranno scosse.
Ma nick cosa pubblica??????

@nickc1125Quando esci in comitica ed hai paura di nn mangiare nnt 😂♬ Turkish March: Turkish March – Vardan Markos

Abbiamo incontrato Daniele Mugnaini – Responsabile del Servizio di Neuropsicologia per il Benessere dello Studente – RetePAS

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Il 5 Novembre 2019 abbiamo partecipato all’incontro presso la biblioteca di Scandicci dove si è tenuto l’incontro ‘ Bambini e mondo digitale ‘.
L’incontro era tenuto dal dottor Daniele Mugnaini.
Essendo noi tecnici informatici che collaborano constantemente con studi legali, siamo stati veramente contenti di incontrare un professionista di questo calibro attivo, sensibile e competente del lato più delicato della problematica che puo’ nascere con l’abbandono del minore in rete.
Anche in questo incontro siamo venuti a contatto di un buon numero di genitori interessati alla protezione dei dispositivi dei propri figli.
Questo ci da speranza, perchè là fuori ci sono centinaia se non migliaia di bambini senza tutela abbandonati con dispositivi senza alcun controllo e questo puo’ essere veramente pericoloso.
Ricordiamo che google mette a disposizione una app gratuita per monitorare e regolamentare l’uso del dispositivo del minore, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Come ricorda lo studio legale dell’avvocato Guelfo Salani, che ci affianca da quando abbiamo iniziato questo lavoro di informazione, la legge sta andando verso l’equiparazione del bullismo allo stalking e dobbiamo stare tutti vigili su abitudini che i ragazzi potrebbero fraintendere come scherzi.

 

 

Abbiamo posto 5 domande al professore:

-Parlando con i genitori notiamo che nonostante ci siano delle regole familiari sull’uso dei dispositivi (cell, tablet, televisione), queste regole non sono fatte rispettare nella stessa misura dai nonni che spesso hanno in custodia i nipoti per molte ore al giorno.

 

D1: Come possiamo aiutare i genitori a far percepire l’importanza dalle regole ai nonni?

R1: E’ difficile. I nonni, che hanno difficoltà a collaborare con le regole che i loro figli danno ai nipoti, arrivano a fare le cose di nascosto coi nipoti (“…ma non lo dire al papà e alla mamma”): terribile! Penso che, in quei casi, dobbiamo chiedere ai genitori di organizzarsi in modo tale da comprendere bene quali sono i criteri a cui i nonni non intendono rinunciare. Potrebbero essere: 1) “il bambino deve intrattenersi da solo (infatti non ho le energie per occuparlo in modo divertente)”, 2) “il bambino ha il diritto di fare quello che fanno i suoi amici”, “i nonni non possono essere pesanti e odiosi”. Una volta compresi i punti fermi dei nonni, i genitori dovranno organizzarsi di conseguenza, ad esempio 1) trovare passatempi-solitari alternativi ai nuovi media, o 2) promuovere forme di socializzazione con bambini che sanno giocare ad altro (anche quando ci sono i nonni a supervisionare).

 

-Durante l’incontro “Bambini e mondo digitale” avvenuto il 5 novembre 2019 presso la Biblioteca di Scandicci, è stato toccato l’argomento ‘ tik tok ‘, il social cinese che ha spopolato nel mondo.(configurazione di sicurezza tik tok)
Molti dei video realizzati dai ragazzi hanno di base la “volontà esibizionistica” o “l’attrazione sessuale” che portano alla facile condivisione (video virali di cui si perde ben presto il controllo) e al collezionare LIKE che sono il mezzo moderno di accrescimento di un’autostima virtuale che poco ha a che fare con quella reale ma che incide in maniera forte sulle vite dei giovani.
Da tenere sotto controllo anche il “lavoro” di camgirl che guadagna gettoni spogliandosi che poi vengono convertiti in soldi

 

D2: Potrebbe un social come TIK TOK far abbassare il livello di percezione di pericolosità dell’esposizione di sé al mondo?

R2: Assolutamente sì. In psicologia, il meccanismo è noto come “tecnica del piede nella porta” (foot-in-the-door technique) e consiste nell’aumentare la possibilità che qualcuno faccia una certa cosa (percepita come rischiosa) facendogli prima una richiesta più piccola. In questo caso la richiesta minore è “esibisciti tramite webcam come una ballerina della tv (…e non ti succederà niente)”; poi verrà la richiesta impudica.

D2_1: L’assuefazione dal continuo bisogno di compiacimento potrebbe favorire la sostituzione dei LIKE con i GETTONI, creando una nuova dipendenza (autostima/guadagno)?

R2_1: Mi pare un’ottima intuizione. E’ un’escalation conosciuta per tutte le altre “modalità di consumo” che creano dipendenza. Si pensi solo al passaggio dalla sigaretta alla canna e alla pasticca, da un bicchiere di alcol allo sballo.

 

– In Sicurezzaminori ci siamo accorti che passare informazioni non basta ma c’è bisogno di alzare la percezione di “rischio” che è molto bassa perché parliamo di ambienti virtuali.

 

D3: Pensi che sia giusto questo approccio? Se sì come lavorare sugli utenti per non fare terrorismo psicologico ma informare/formare e invogliare a partecipare?

R3: Che dire delle immagini scabrose sui pacchetti di sigarette e tabacco: terrorismo psicologico? No, il concetto è che il pericolo si misura “gravità X probabilità di occorrenza”: è necessario conoscere la gravità di certe conseguenze! Inoltre oggi il problema sta nell’introduzione di nuovi strumenti e mezzi di cui non abbiamo esperienza per cui non ne conosciamo i rischi (né la gravità né la probabilità). E’ perciò necessario conoscere la gravità di alcune conseguenze indesiderate.

 

– Google fissa con lo stato italiano l’età di 14 anni per avere una mail personale:

https://support.google.com/accounts/answer/1350409?hl=it

Il gdpr italiano dal 2018 fa scendere a 14 anni dai 16 che la comunità europea fissa per l’accettazione al consenso della privacy.

 

D4: Pensi che un 14enne sia in grado di decidere se cedere i suoi dati ed essere profilato come un adulto per il resto della sua vita?

R4: La letteratura scientifica è chiara: di fronte al “brivido emotivo” delle possibilità che vanno aprendosi con determinati mezzi, il cervello dell’adolescente perde di lucidità. Se poi entrano in gioco pressioni sociali (ad es. con l’idea che “tutti lo fanno”) le scelte sono ulteriormente impulsive e azzardate.

 

– Durante gli incontri con i genitori ci siamo resi conto che è più semplice informare e formare i genitori i cui bambini non usano ancora i dispositivi nel quotidiano (bambini alle scuole primarie) invece che istruire genitori con figli più grandi. I genitori di figli preadolescenti o adolescenti che già usano i dispositivi non riescono a metter in atto le buone pratiche in quanto dovrebbero convincere i propri figli a rinunciare a privilegi (di tempo, modalità e qualità di accesso alla rete) accordati precedentemente quando non erano sufficientemente informati. Inoltre, preadolescenti e adolescenti non rinunciano facilmente a privilegi e/o comportamenti che ritrovano come normali fra i loro coetanei.

 

D5: Se da un punto di vista tecnico possiamo offrire consulenza cosa può ai genitori di adolescenti già connessi?

R5: Ci vuole tempo e motivazione alla riflessione. Forse sarebbero utili percorsi di tre incontri con genitori e adolescenti assieme, e professionisti psicologi che tematizzino argomenti come quelli trattati nell’incontro a Scandicci. Sono percorsi che richiedono tempo. Anche le scuole dovrebbero pensare a dei percorsi di formazione (di formazione docenti prima, e didattici dopo).

 

 

Daniele Mugnaini

Psicologo

Responsabile del Servizio di Neuropsicologia per il Benessere dello Studente – RetePAS

Coordinatore delle attività abilitative del Centro per i Disturbi di Spettro Autistico PAMAPI – Firenze

https://www.retepas.com/ambulatori/doclist/docdetail-2/?id=278

https://www.ibs.it/erosi-dai-media-trappole-dell-libro-vari/e/9788821570384?lgw_code=1122-B9788821570384

https://www.macrolibrarsi.it/autori/_daniele_mugnaini.php


Ragazzini con € 51.000 di abiti firmati.

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Cosa è cambiato e come si è evoluta la necessità di esprimere la propria personalità con le cose che possediamo?
Guardiamo questi 2 video uno del 1986 e uno del 2018.

 

1986

L’intervistato chiede se deve dichiarare i prezzi di acquisto, ma la giornalista ritiene che non sia necessario…

 

 

2018

L’evoluzione dell’informazione porta su youtube a fare questi raduni e questi video hanno milioni di visualizzazioni…

Come e cosa ascoltano i nostri figli?

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Eccoci qua di nuovo ad affrontare un tema a noi caro.
Come sempre ci teniamo a precisare che siamo per la libertà di parola e di espressione, ma questo non puo’ voler dire di dare accesso completo a tutti i brani messi a disposizione in rete.
Dall’arrivo delle piattaforme digitali per ascoltare la musica come Spotify o Deezer i nostri ragazzi hanno avuto la possibilità di accedere ad un vasto repertorio di brani.
Per questo proponiamo di nuovo il tema trap e i contenuti espliciti con testi in italiano.
Deezer ha 3 tipi di filtri in modalità gratuita light, medium e hard. Purtroppo in italia non ha avuto successo.

Spotify scrive quanto segue nelle sue note legali:
“Per utilizzare il servizio gratuito, è necessario avere almeno 13 anni. Per gli abbonamenti a pagamento, l’utente deve avere la maggiore età nel territorio di residenza, oppure avere almeno 13 anni con il consenso di un genitore o tutore.”
Il problema è sempre lo stesso: come facciamo a sapere se il genitore da davvero il consenso?

Ecco il nostro suggerimento:

Gli account di posta con cui configurate i dispositivi dei vostri figli devono sottostare alle norme europee recepite dall’italia, ovvero “ Il consenso alla Privacy non puó essere sottoscritto dai minori di 16 anni.
Avete presente quella spunta che i social e i software vi chiedono all’installazione?
Bene quello è il consenso della privacy.

Perciò ricordiamo gli articoli: Facebook vietato ai minori di 16 anni e Whatsup vietato ai minori di 16 anni

Con android il genitore puo’ installare google family link e controllare le installazioni del proprio figlio, con apple ios c’è in famiglia che permette configurazioni analoghe.

“Spotify contarssegna con il tag ESPLICITO tutte le uscite  in base alle informazioni ricevute dai titolari dei diritti.

Spotify non garantisce che tutti i contenuti espliciti siano contrassegnati come tali ma almeno è possibile decidere di filtrarli tramite le impostazioni dell’app ma soltanto se:

  1. si è in possesso di un account premium
  2. lo si fa su ogni singolo device su cui è configurato l’account premium
  3. si usa Spotify sull’app per dispositivi mobili

Per filtrare i contenuti etichettati come espliciti eseguire questi passaggi:

  1. Seleziona La tua libreria  in fondo alla schermata.
  2. Seleziona Impostazioni .
  3. Seleziona Contenuti espliciti.
  4. Disattiva Consenti contenuti espliciti (grigio).
  5. I brani contrassegnati come espliciti ora appaiono in grigio. Non è possibile riprodurli e il lettore li salta.”

Avete capito bene:

volete filtrare i contenuti espliciti, che a volte non vengono neanche dichiarati o indicizzati correttamente?
€9.99 al mese perché questa funzione è consentita solo agli utenti premium ovvero a pagamento.
I tredicenni che possono installare questa app gratuitamente come letto sopra avranno accesso a tutte le canzoni qualsiasi sia il messaggio.

Per fare un esempio, ma è veramente uno tra le decine, prendiamo un disco che è uscito in questi giorni di ‘ Ketama126 in collaborazione con Tedua ‘

 

 

Questo il video di un paio di anni fa di Tedua con più di 14 milioni di visualizzazione. Andate a vedere i migliaia di commenti di ragazzini cosa scrivono…

 

Nel caso alcuni di voi volessero approfondire ecco le biografie di questi artisti rilasciate da testate molto importanti di musica.

TEDUA

KETAMA126

 

Questo è l’ultimo lavoro del Ketama126 in collaborazione con il Tedua

 

 

di seguito il testo:

 

Ah, ehi
Ah
Ehi (ehi, ah)
(Kety) ehi (brr), ah

Ho la droga che ti ammazza (bang)
Occhio alla Polizia italiana (tu, tu, tu)
Bebbo mi dice di farla (oh, oh)
Se vuoi fattura, chiedi a mamma
Ok, ok (yah)
È vero, penso sempre ai cazzi miei
Ok, ok (yah)
Il mio tatuaggio è 126 (gang gang gang)

Potevo essere un tossico morto
Invece sono un tossico ricco
A 40 anni squaglio il disco d’oro
Ma non è mica detto che ci arrivo
Tu mi dici a canna: “A stare in strada”
Io t’ho detto a canna questa lagna
Bebbo mi dice di farla
Accendo un missile siamo la NASA
Quanta merda ho visto che non scorderò più
Quanti amici ho perso che non rivedrò più
Ogni giorno il cielo è sempre un pò meno blu
Ogni notte per dormire serve di più

Il mio amico ha rischiato ma adesso mangia
Gli attrezzi del mestiere, buste in plastica e bilancia
Ho una madonna che piange sulla mia pancia
Che ne ha viste troppe, non vuole che lo rifaccia

Vogliamo amore perché amore non c’è
Love gang gang gang
Abbiamo droga perché amore non c’è
Brrr

Ho la droga che ti ammazza (bang)
Occhio alla Polizia italiana (tu, tu, tu)
Bebbo mi dice di farla (oh)
Se vuoi fattura, chiedi a mamma
Ho la droga che ti ammazza (bang)
Occhio alla Polizia italiana (tu, tu, tu)
Bebbo mi dice di farla (oh)
Se vuoi fattura, chiedi a mamma

Sporchi ricordi sporcano l’iride, sulla scena del crimine
Un quadro di Giotto, il degrado del G8, non può descrivere
Oh mettimi una cimice nell’ombelico come Neo
Spero che Dio creda a noi e non che a lui ci creda io
Uh Ryan fottimi, bambina non è mai tardi
Ho già quei ciottoli, erezione come vulcani
Ore, con in testa il suo nome
Mi augura la morte, poi vuol fare l’amore
In strada, indaga, il Jeep e la madama
Qui Ketama, e Tedua, criniera da savana
Nelle scene della tv, pippo strisce delle tigri
Sei stato avvisato fra, uomo mezzo salvato
A-mmo-niti
Tu e il tuo crew, siete puah
Vi facciamo a buah
Belzebù, nel girone con Caronte, salta su
Questo groove, il timone messo a prua
Love Bandana, non la gang tua

Ho la droga che ti ammazza (bang)
Occhio alla Polizia italiana (tu, tu, tu)
Bebbo mi dice di farla (oh)
Se vuoi fattura, chiedi a mamma
Ok, ok (yah)
È vero, penso solo ai cazzi miei
Ok, ok (yah)
Il mio tatuaggio è 126 (gang gang gang)

 

 

Non siamo qui per commentare ma per informare.
Quello che ci fa accapponare la pelle sono i commenti dei giovanissimi che prendono queste parole con ammirazione e con grandezza di vita vissuta…

 

COME MONITORARE I COMMENTI SU YOUTUBE DI UN ACCOUNT

 

Piccola premessa:

 

I commenti sono da attribuirsi ad un id gmail ovvero alla mail con cui ci siamo iscritti al servizio.

Spesso e volentieri la mail è quella di un genitore o creata con data finta visto l’impossibilità di avere un account gmail prima dei 14 anni in italia.

Evidenziamo subito che nel primo caso il minore vedrà tutta la navigazione del genitore, sarà valido il filtro di sicurezza se scelto, e i video proposti da youtube (video correlati cioè quelli che vediamo sulla nostra destra) saranno quelli in base alla navigazione sia dell’adulto che del minore.

Esempio:

il babbo guarda video di esorcismi su youtube, il bambino che usa il tablet e va su youtube con l’account del padre tra i video proposti da youtube ci saranno gli esorcismi.
Nel caso in cui abbiate fatto una mail a vostro figlio taroccando l’età, il filtro sicurezza è disattivato di default e va attivato. Potrete monitorare tramite la cronologia cosa vede e tramite la cronologia dei commenti cosa scrive e sotto quali video.

La cosa migliore è creare un account tramite family link o in famiglia così che ogni volta che il ragazzo vorrà installare un app il sistema manderà al genitore una notifica della richiesta di installazione, il genitore potrà verificare la app, se è consigliata per l’età, se ci sono chat interne al gioco(cosa importante, visto gli ultimi casi di adescamento proprio in giochi dove ci sono chat interne al gioco) e poi cliccare accetta l’installazione per prendersi la piena responsabilità dell’avvenuta installazione dell’ app sul telefono del figlio.

 

 

Vietato postare foto di figli minori sui social se un genitore è contrario

Categories I genitori devono saperePosted on

E” lecito o no postare le foto dei figli minorenni su Facebook o altri social network? Una sentenza del tribunale di Mantova, fa chiarezza al riguardo.

 

Non si possono pubblicare le foto dei figli minorenni sui social se uno dei genitori non è d’accordo. Uno dei genitori può chiedere e ottenere dal giudice di inibire la pubblicazione delle immagini e di far cancellare quelle già pubblicate.

“L’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi – ha spiegato il giudice – in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto online”.

Il caso preso in esame dal Tribunale è quello di una coppia separata con due figli molto piccoli (tre anni e mezzo e un anno e mezzo), affidati alla mamma. Quest’ultima si era impegnata a non pubblicare le foto dei bimbi sui social e a rimuovere quelle già online. Ma non lo ha fatto.

Così l’ex marito ha deciso di fare ricorso. Il tribunale ha stabilito che la madre ha torto: il suo comportamento non solo contravviene ad un accordo col padre, ma viola il diritto all’immagine e alla riservatezza dei bambini, e anche la convenzione di New York sui diritti del fanciullo.

Come spiegato dal giudice, un ulteriore pericolo legato alla pubblicazione sui social network di foto di minori – oltre alla diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone – è quello costituito dalla “condotta di soggetti che ‘taggano’ le foto online dei minori e, con procedimenti di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare tra i pedofili, come ripetutamente evidenziato dagli organi di polizia”..