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L’intelligenza artificiale può violare i sistemi di protezione?

Categories I genitori devono sapere, news, socialePosted on

Ben ritrovati,

in questi mesi abbiamo fatto delle sperimentazioni con queste ‘intelligenze artificiali’.
Cosa si intende per intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale è una branca dell’informatica che cerca di simulare l’intelligenza umana in una macchina. I sistemi di intelligenza artificiale sono basati su algoritmi, che utilizzano tecniche come machine learning e deep learning per dimostrare un comportamento “intelligente”.

Come molti di voi avranno letto, i giornali hanno parlato di sim card telefoniche per minori e di sistemi di protezione da attivare su queste. Sistemi che avrebbero dovuto attivare già nel 2020.
Ci sono molte perplessità su tutto questo:

– Come puo’ un bambino intestarsi un contratto telefonico, visto che fino all’età di 14 anni non puo’ neanche accettare il trattamento dei dati?
– Sarà una cointestazione? Ad oggi non è chiara la situazione.
– L’operatore e i servizi web saranno ghiotti dei dati personali e di navigazione sicuramente generati da un bambino/adolescente.

Ma in tutta questa incertezza, quale miglior modo per fare chiarezza, che interpellare l’intelligenza artificiale su questo tema?
Abbiamo scelto Bard di Google e ci abbiamo fatto un discorsetto.
Abbiamo simulato due conversazioni: la prima di Franco padre di un bambino di nome Giulio e la seconda di Giulio.

Ciao, tu sei aggiornata a che giorno?

Ciao! Oggi è sabato 18 novembre 2023. Sono aggiornata a questo giorno, quindi posso rispondere alle tue domande in modo accurato e completo. Posso accedere e elaborare informazioni dal mondo reale tramite Ricerca Google e mantenere la mia risposta coerente con i risultati di ricerca.
Come posso aiutarti oggi?

Ho letto che lo stato italiano obbligherà i provider telefonici a fornire un blocco delle sim card per i minori, ti risulta?

Sì, è corretto. L’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) ha deliberato il 28 ottobre 2023 l’obbligo per gli operatori telefonici di fornire un sistema di controllo parentale automatico per le sim card intestate a minori di 18 anni. Il blocco sarà attivo per otto categorie di siti web e applicazioni che l’Agcom ha individuato come “inappropriati” per i minori, tra cui:

  • siti pornografici;
  • siti che incitano all’odio o alla violenza;
  • siti che promuovono il gioco d’azzardo;
  • siti che promuovono la vendita di armi o stupefacenti;
  • siti che promuovono la pirateria informatica;
  • siti che promuovono la diffusione di fake news;
  • siti che promuovono il bullismo o il cyberbullismo.

Il blocco sarà attivo dal 21 novembre 2023, sia per le nuove sim card intestate a minori, sia per le sim card già in uso. I genitori o i tutori dei minori potranno disattivare il blocco in qualsiasi momento, tramite l’apposita procedura prevista dall’operatore telefonico.

L’obiettivo di questa misura è quello di proteggere i minori da contenuti online potenzialmente dannosi o pericolosi.

Come puo’ essere intestata una sim card ad un minore? L’intestazione di una sim card prevede un contratto, come può firmarlo un minore?

In Italia, l’età minima per acquistare una sim card è di 15 anni. I minori di 15 anni possono acquistare una sim card solo se accompagnati da un genitore o tutore legale, che dovrà firmare il contratto di sottoscrizione.
Il contratto di sottoscrizione di una sim card è un documento legale che vincola il cliente all’operatore telefonico. Il contratto prevede una serie di clausole, tra cui le condizioni di utilizzo della sim card, i costi del servizio e le modalità di recesso.
Il minore, in quanto persona giuridicamente incapace, non può stipulare un contratto. Pertanto, il contratto di sottoscrizione della sim card deve essere firmato dal genitore o tutore legale del minore.
Il genitore o tutore legale, firmando il contratto, assume la responsabilità di tutte le obbligazioni derivanti dal contratto, comprese le eventuali morosità.
In alternativa, il minore può acquistare una sim card intestata a un genitore o tutore legale. In questo caso, il minore sarà l’effettivo utilizzatore della sim card, ma il titolare del contratto sarà il genitore o tutore legale.
L’operatore telefonico può chiedere al genitore o tutore legale del minore di presentare una copia del documento d’identità del minore.

Quale è l’operazione tecnica che faranno gli opratori telefonici per bloccare gli accessi ai minori dei siti elencati?

Gli operatori telefonici utilizzeranno una serie di tecniche per bloccare gli accessi ai minori dei siti elencati dall’Agcom.
Una tecnica utilizzata è quella di utilizzare un sistema di filtraggio dei contenuti. Questo sistema analizza il traffico internet in uscita dalla sim card del minore e blocca l’accesso ai siti che rientrano nelle categorie individuate dall’Agcom.
Un’altra tecnica utilizzata è quella di utilizzare un sistema di blocco dei domini. Questo sistema blocca l’accesso ai domini dei siti inappropriati.
Infine, gli operatori telefonici possono utilizzare anche un sistema di blocco delle IP. Questo sistema blocca l’accesso ai server che ospitano i siti inappropriati.
La tecnica specifica utilizzata dall’operatore telefonico dipenderà dal tipo di infrastruttura di rete che utilizza.
Ecco un esempio di come potrebbe funzionare il sistema di filtraggio dei contenuti:
Quando un minore tenta di accedere a un sito inappropriato, il suo dispositivo invia una richiesta al server del sito. Il server del sito invia una risposta al dispositivo del minore.
L’operatore telefonico, prima che la risposta del server del sito arrivi al dispositivo del minore, la analizza per verificare se contiene contenuti inappropriati. Se la risposta contiene contenuti inappropriati, l’operatore telefonico blocca la risposta e il dispositivo del minore non può accedere al sito.
Il sistema di filtraggio dei contenuti può essere efficace nel bloccare l’accesso ai minori ai siti inappropriati. Tuttavia, è importante notare che nessun sistema è perfetto. È possibile che i minori trovino modi per bypassare il blocco.
Per questo motivo, è importante che i genitori e i tutori legali dei minori siano consapevoli dei rischi online e che monitorino l’utilizzo di internet dei minori.

Ma non basta un software di vpn per aggirare questo filtro?

Sì, è possibile aggirare il filtro dei contenuti per minori utilizzando un software VPN.
Una VPN, o Virtual Private Network, cripta il traffico internet tra il dispositivo del minore e il server della VPN. Questo rende impossibile per l’operatore telefonico analizzare il traffico internet e bloccare l’accesso ai siti inappropriati.

Quando un minore utilizza una VPN per accedere a un sito inappropriato, il suo dispositivo invia una richiesta al server della VPN. Il server della VPN cripta la richiesta e la invia al server del sito inappropriato. Il server del sito inappropriato riceve la richiesta criptata e la decripta.
L’operatore telefonico non può vedere la richiesta originale, quindi non può bloccarla.
Tuttavia, è importante notare che le VPN non sono completamente anonime. L’operatore della VPN può vedere il traffico internet criptato in uscita dal dispositivo del minore.
Inoltre, le VPN possono essere utilizzate per scopi illegali, come la pirateria informatica o il traffico di droga.
Per questo motivo, è importante che i genitori e i tutori legali dei minori siano consapevoli dei rischi associati all’utilizzo di una VPN.
Ecco alcuni consigli per proteggere i minori dai contenuti online inappropriati:

  • Parlate con i vostri figli dei rischi online e delle conseguenze dell’accesso a contenuti inappropriati.
  • Impostare controlli parentali sul dispositivo del minore.
  • Monitorate l’utilizzo di internet dei vostri figli.
  • Incoraggiate i vostri figli a segnalare contenuti inappropriati che incontrano online

A me questo blocco sembra veramente inefficace

Hai ragione, il blocco dei contenuti per minori può essere inefficace.
Ecco alcuni motivi per cui:

  • I minori possono trovare modi per bypassare il blocco, ad esempio utilizzando una VPN.
  • Il blocco può essere troppo restrittivo e impedire ai minori di accedere a contenuti che sono in realtà appropriati per la loro età.
  • Il blocco può essere fonte di frustrazione per i minori e può portare a comportamenti oppositivi.

Il blocco dei contenuti per minori può essere un elemento di una strategia di protezione dei minori online, ma non è una soluzione definitiva. È importante che i genitori e i tutori legali dei minori siano consapevoli dei rischi online e che adottino misure per proteggere i loro figli.
Ecco alcuni consigli per proteggere i minori dai contenuti online inappropriati:

  • Parlate con i vostri figli dei rischi online e delle conseguenze dell’accesso a contenuti inappropriati.
  • Impostare controlli parentali sul dispositivo del minore.
  • Monitorate l’utilizzo di internet dei vostri figli.
  • Incoraggiate i vostri figli a segnalare contenuti inappropriati che incontrano online.

Questi consigli possono aiutare a proteggere i minori dai contenuti online inappropriati e a promuovere un uso sicuro e responsabile di internet.

Come mai se un minore non puo’ accettare il trattamento dei dati in italia prima dei 14 anni, segue che non puo’ avere una mail propria e senza una mail non puo’ registrarsi a nessun social….eppure l’italia è piena di minori su tik tok e instagram?

In Italia, l’età minima per accettare il trattamento dei dati personali è di 14 anni. Questo significa che un minore di 14 anni non può fornire il proprio consenso al trattamento dei suoi dati personali, ad esempio per la creazione di un account su un social network.
Tuttavia, i social network non sono in grado di verificare l’età degli utenti. Pertanto, è possibile che un minore di 14 anni possa creare un account su un social network utilizzando i dati personali di un adulto, ad esempio di un genitore o di un tutore legale.
Inoltre, è possibile che un minore di 14 anni possa creare un account su un social network utilizzando un indirizzo email non valido, ad esempio un indirizzo email temporaneo.
Queste sono alcune delle ragioni per cui l’Italia è piena di minori su TikTok e Instagram.
Ecco alcuni consigli per i genitori e i tutori legali dei minori:

  • Parlate con i vostri figli dei rischi online e delle conseguenze dell’utilizzo dei social network prima dei 14 anni.
  • Monitorate l’utilizzo dei social network dei vostri figli.
  • Impostare controlli parentali sul dispositivo dei vostri figli.

Questi consigli possono aiutare a proteggere i minori dai rischi online e a promuovere un uso sicuro e responsabile dei social network.
Inoltre, è importante che i social network adottino misure per verificare l’età degli utenti. Ad esempio, potrebbero richiedere agli utenti di fornire una copia del loro documento d’identità o di utilizzare un sistema di riconoscimento facciale.

Ciao sono giulio e ho 11 anni

Ciao Giulio! È un piacere conoscerti.
11 anni sono un’età fantastica. Stai imparando così tante cose nuove e stai iniziando a capire il mondo che ti circonda.
Cosa ti piace fare per divertirti?
Mi piacerebbe saperne di più su di te.

Mi piace fare i videogiochi sul mio cellulare

I videogiochi sono un’attività divertente e stimolante che può essere molto gratificante. Possono aiutarti a sviluppare le tue abilità cognitive, come la risoluzione dei problemi, la creatività e il pensiero critico. Possono anche aiutarti a conoscere nuove culture e a incontrare persone nuove.
Quali tipi di videogiochi ti piacciono? Ti piace giocare da solo o con gli amici?
Mi piacerebbe saperne di più sui tuoi giochi preferiti.
Inoltre, è importante giocare in modo sano e responsabile. È importante stabilire dei limiti sul tempo che passi a giocare e assicurarti di fare anche altre attività, come andare a scuola, fare sport e trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici.
I tuoi genitori hanno stabilito dei limiti sul tempo che passi a giocare?
Se hai domande o dubbi sui videogiochi, non esitare a chiedere aiuto ai tuoi genitori o ad altri adulti di fiducia.

Il mio babbo ha messo la sua mail nel mio telefono, per registrarlo. Adesso youtube mi propone tutti video da grandi

Capisco. Questo è perché YouTube utilizza la cronologia di visualizzazione per personalizzare i risultati di ricerca e le raccomandazioni. Quando il tuo babbo ha messo la sua mail sul tuo telefono, ha anche collegato la sua cronologia di visualizzazione a quella del tuo account. Ciò significa che YouTube sta visualizzando i video che tuo padre ha visto come raccomandazioni per te.

Per risolvere questo problema, puoi:

  • Elimina la cronologia di visualizzazione di YouTube. Per fare ciò, vai su Impostazioni > Privacy e sicurezza > Cronologia e privacy. Quindi, tocca Cancella cronologia visualizzazioni e scegli il periodo di tempo che desideri eliminare.
  • Disattiva la cronologia di visualizzazione di YouTube. Per fare ciò, vai su Impostazioni > Privacy e sicurezza > Cronologia e privacy. Quindi, tocca Cronologia di YouTube e disattiva l’interruttore Salva la cronologia di visualizzazione.
    • Crea un account YouTube separato per te stesso. Questo ti consentirà di avere una cronologia di visualizzazione separata da quella di tuo padre.

    Se scegli di eliminare o disattivare la cronologia di visualizzazione, YouTube smetterà di visualizzare i video che tuo padre ha visto come raccomandazioni per te. Tuttavia, YouTube continuerà a utilizzare altri fattori per personalizzare i risultati di ricerca e le raccomandazioni, come le tue ricerche, le playlist e la tua posizione.

    Ecco alcuni suggerimenti per assicurarti di vedere i video che ti piacciono su YouTube:

    • Iscriviti ai canali che ti piacciono. Quando ti iscrivi a un canale, YouTube ti invierà automaticamente le notifiche dei nuovi video.
    • Guarda le playlist. Le playlist sono un ottimo modo per trovare video su un determinato argomento.
    • Utilizza le parole chiave nelle tue ricerche. Quando cerchi un video, usa parole chiave specifiche per ottenere i risultati migliori.

    Spero che questo aiuti!

    E su chrome vedo la sua cronologia di navigazione sul mio telefono?

    Sì, se hai eseguito l’accesso a Chrome con lo stesso account Google di tuo padre, vedrai la sua cronologia di navigazione sul tuo telefono. Questo perché la cronologia di navigazione è sincronizzata tra tutti i dispositivi su cui hai eseguito l’accesso con lo stesso account Google.

    Per visualizzare la cronologia di navigazione di tuo padre sul tuo telefono, segui questi passaggi:

    1. Apri l’app Chrome.
    2. In alto a destra, tocca Altro.
    3. Tocca Cronologia.

    La cronologia di navigazione di tuo padre verrà visualizzata sotto la voce “Tutte le attività”. Puoi filtrare la cronologia per data, sito web o dispositivo.

    Se non desideri vedere la cronologia di navigazione di tuo padre, puoi disattivare la sincronizzazione della cronologia di navigazione. Per fare ciò, segui questi passaggi:

    1. Apri l’app Chrome.
    2. In alto a destra, tocca Altro.
    3. Tocca Impostazioni.
    4. Tocca Privacy e sicurezza.
    5. Sotto “Cronologia e privacy”, tocca Cronologia di navigazione.
    6. Disattiva l’interruttore “Salva la cronologia di navigazione”.

    Quando disattivi la sincronizzazione della cronologia di navigazione, la cronologia di navigazione di tuo padre verrà eliminata dal tuo telefono. Tuttavia, la cronologia di navigazione di tuo padre rimarrà sui dispositivi su cui ha eseguito l’accesso con il suo account Google.

    Ecco alcuni suggerimenti per evitare di vedere la cronologia di navigazione di tuo padre:

    • Crea un account Chrome separato per te stesso. Questo ti consentirà di avere una cronologia di navigazione separata da quella di tuo padre.
    • Utilizza la modalità incognito di Chrome. La modalità incognito non salva la cronologia di navigazione, i cookie o i dati dei siti web.
    • Disattiva la sincronizzazione della cronologia di navigazione. Per fare ciò, segui i passaggi precedenti.

Testi delle canzoni….riflessione breve

Categories I genitori devono saperePosted on

Emis Killa
Non parliamo di un malavitoso che grazie ai social ha avuto migliaia di visualizzazioni.
Stiamo parlando di main stream, di televisione, della benedizione della povera anima di Raffaella Carrà & co della rai dell’Italia di tutti!!!!

Dal 2007 colleziona vittorie e fama.
Sta nelle orecchie dei nostri ragazzi da molto tempo.
E’ famoso ma è uno dei tanti che scrivono più o meno delle stesse cose…….
Una riflessione va fatta, visto i casi crescenti di violenza che dilagano tra i più giovani.

Un testo:

“Bitch, ogni giorno / non mi lasciano libero. / Le ordino da casa / come su Deliveroo. / Schiocco le dita, / arrivan in un secondo”
“Mangio queste tipe come M&M’s. / Museruola e collare. / Lei la tratto come un cane, / vuole che le faccio male”
“Guarda quella / come mastica la cicca. / Le fischio ogni volta / che passa di qui. / Vorrei prenderla da dietro / come in Assassin’s Creed”
“Schiaccio questi parassiti, / piscio sopra queste bitches. / In rubrica ho più battone / che a Sin City”
“Ste scene troppo hard, / stupide senza charme. / Ci vuole Superman in mezzo, / mica un Chi Chi Man. / Serve una mazza e scalpello, / oppure il mio uccello, / per arrivare lì in fondo, / per abbatterla”

Legenda:
– Assassin Creed: Gioco vietato ai minori di 18 anni, sei un assassino che spesso prende da dietro le vittime e le sgozza.
– “Chi Chi Man” di T.O.K (Ft. Alexx, Bassie, Craigy & Flexx) è una canzone dancehall che parla di atti di violenza e pregiudizi nei confronti di individui percepiti come gay o effeminati. Il termine “chi chi man” è uno slang giamaicano usato per indicare gli uomini gay.

Senza adeguate leggi il male vince

Categories socialePosted on

Come redazione di sicurezzaminori.org negli ultimi sei anni abbiamo cercato di mostrare ai genitori di ragazzi minorenni le sfaccettature del web e i costumi sociali giovanili, sia per tenerli aggiornati sul mondo dei loro figli sia per informarli sui pericoli potenzialmente presenti in rete.
Questa volta dobbiamo purtroppo raccontarvi di come ci siamo arresi davanti all’impossibilità di procedere legalmente verso un’area gioco situata nella città di Firenze.
Ecco perchè abbiamo deciso di occuparci di questa attività ludica.
La sala giochi che si trova all’interno di un complesso commerciale, fra i quali esercizi abbiamo Uci Cinemas, (immaginatevi dunque la quantità e l’età dell’utenza in transito) dove si può scegliere tra un’offerta molto variegata: piste da bowling,  VR , videogames, giochi (75%) con il sistema di vincita di biglietti e raccolta punti premio (ne abbiamo parlato qui). E poi ancora tavoli da biliardo, area compleanni e percorso giungla per i più piccoli.
Non ci sono limiti di età per l’ ingresso ai giochi.

Veniamo a conoscenza di questo posto accompagnando un bambino a una festa di compleanno.
Fin da subito una cosa abbastanza incredibile: l’ingresso è unico e solo successivamente si divide in altri 2 accessi: uno per la sala giochi ad entrata libera e l’altra per la sala  VLT (Videlottery) il cui utilizzo è vietato ai minori di 18 anni.
Una volta entrati, vediamo: bambini di 4/5 anni davanti ai monitor della realtà virtuale a guardare un’apocalisse zombie (ottima grafica tra l’altro, sembra un film horror); una ragazzina di 13 anni impegnata in un gioco per vincere dei ticket e la madre in ginocchio per terra a raccogliere questi ticket, non sembrano divertirsi non mostrano particolare gioia … sembrano solo interessate ad accumulare quanti più ticket possibile. All’ingresso della festa di compleanno siamo accolti da un inserviente che ci spiega le regole: prima ci sarà una partita a bowling, poi la premiazione e infine il taglio della torta. Poi ci consegna 20 gettoni omaggio.
Ogni pista da bowling ha due enormi monitor, uno che mostra il punteggio e l’altro che trasmette videoclip musicali. Questi sono sincronizzati, quindi nell’area gioco ci sono circa 15-20 monitor che mandano lo stesso video.
Ma come si può selezionare materiale video adatto a tutte le età? Infatti non succede e bambini di tutte le età assistono a immagini più o meno esplicite e comunque non adatte alla loro fascia d’età.

Ecco 2 video che passavano sui monitor del locale

Ma torniamo al nostro compleanno. Terminata la partita di bowling e consegnate le medaglie ai vincitori, arriva la merenda. E la sorpresa!
Sulla torta troviamo le famigerate candeline scintillanti tossiche di cui abbiamo già trattato qui e non abbiamo potuto fare a meno di chiedere spiegazioni. Purtroppo, in assenza del direttore (il cui nominativo non ci è stato fornito per motivi di privacy) ci siamo dovuti rivolgere a un cassiere che si è presentato come responsabile di sala e che, insieme ad altre colleghe tutte molto giovani, oltre a sminuire tutte le problematiche da noi presentate, ci hanno fornito una sola indicazione: le playlist sono realizzate da una ditta esterna che le invia da remoto, ma di quale azienda di tratti non è stato possibile sapere.
Allora, come sempre, ci siamo rivolti all’avvocato Guelfo Salani che fa parte del nostro progetto fino dalla sua nascita.
Ma purtroppo questa volta le cartucce che la giurisprudenza ci ha fornito non sono state adeguate, se non addirittura completamente assenti.

Continua a leggere il parere breve dell’Avv. Salani:

Avv. Guelfo Salani
Cassazionista

“Si ritiene interessante ed attinente segnalare un caso del tutto analogo a quello presentato, occorso a Cesenatico nell’estate del 2016; i genitori di alcuni bambini che si ritrovavano spesso in un locale sul lungomare con aree gioco a loro dedicate segnalavano al Sindaco la presenza nelle stesse aree di apparecchi da gioco vietati ai minori degli anni 16 e 18, addirittura affiancate agli stessi giochi per bambini. Il Sindaco faceva seguire accurata ispezione sul rispetto dei limiti sopra esposti (molti di essi, evidentemente, analoghi anche per la Regione Emilia Romagna), con conseguente rimozione di numerosi apparecchi.”

“A fronte di un’esposizione ininterrotta ed incontrollata ad immagini, anche pubblicitarie, violente, a sfondo sessuale o comunque inadatte ai minori (non in grado di distinguere, a differenza degli adulti, realtà virtuale e realtà vera) per strada, in televisione, su internet o negli esercizi commerciali, emerge come unico parametro (o comunque prevalente) di riferimento per l’idoneità di un’immagine ad essere destinata anche ad un pubblico di minori la scala PEGI, che individua il limite di età adatto per video, film e giochi o videogiochi destinati ai minori. Indice che, per l’intrattenimento video preso in considerazione, non viene indicato nelle immagini proposte, oppure vengono trasmesse immagini (ad es. videoclip) che non sottostanno a tale classificazione. In altre parole, la programmazione video che viene trasmessa in tale tipo di locali, non è sottoposta ai limiti e/o alla regolamentazione PEGI e quindi è libera.”

“In base a quanto rilevato, allora, possiamo provare ad individuare delle situazioni – tipo nelle quali ciascun genitore o accompagnatore di un minore può ritrovarsi nel momento in cui lo accompagna in un’area ludica o comunque dedicata ai bambini, che si trovi all’interno di un’area commerciale, attraverso domande alle quali rispondiamo in base al quadro normativo appena esposto e alla situazione fattuale rilevata:

• Mio figlio è stato invitato ad una festa di compleanno di un suo compagno di classe che si terrà nell’area bowling di un noto centro commerciale; nelle zone immediatamente adiacenti a quest’area, egli troverà soltanto attività destinate ai minori o comunque per gli stessi in alcun modo pregiudizievoli?

No. Nei fatti non è assolutamente garantito che sia così. Anzi, si rilevano più casi nei quali accanto alle aree ludiche per bambini si trovano attività espressamente vietate ai minori e lecitamente ivi sistemate, non sussistendo alcun esplicito divieto in materia.

• Queste attività adiacenti alle zone ludiche nelle quali si esercitano attività vietate ai minori sono opportunamente segnalate e pertanto facilmente identificabili per mio figlio?

Sì ma. Le uniche prescrizioni in proposito riguardano l’imposizione di chiare delimitazioni delle zone vietate ai minori ma non per forza attraverso l’uso di porte, che comunque ben possono restare aperte al pubblico. Risulta evidente che senza l’obbligo di porte chiuse il minore ben può guardare cosa vi è all’interno dell’area riservata al pubblico adulto. Tali prescrizioni infatti si limitano a garantire che dette zone (riservate agli adulti) non rechino alcuna pubblicità dei giochi presenti al loro interno (anche attraverso vetrofanie), che sia presente la chiara indicazione del divieto di accesso ai minori anche con impianto di videosorveglianza o personale addetto, all’entrata dei locali.

• Nel corso della festa di compleanno in un centro commerciale vi è la garanzia che mio figlio eviti immagini per lui pregiudizievoli o pericolose o comunque inadatte, proiettate ad esempio sui numerosi schermi collocati all’interno delle aree gioco?

No. Su questi schermi ben possono essere trasmesse continuamente (come spesso accade) immagini violente e/o a sfondo sessuale o contenuti pubblicitari o videoclip comunque inadatti alla visione di un minore perché tutte non soggette alla classificazione PEGI, appositamente pensata e predisposta per classificare le immagini da trasmettere in modo da selezionare quelle la cui visione è inadatta a un pubblico minore e, pertanto, totalmente o parzialmente sconsigliata. Classificazione che invece viene rispettata in tutte le trasmissioni radiofoniche e televisive.

• In quali posti, allora, posso essere ragionevolmente sicuro che mio figlio potrà giocare o anche solo intrattenersi al riparo da situazioni anche solo potenzialmente pericolose per lui come quelle sopra descritte?

In base alle normative vigenti, soltanto nelle biblioteche, nelle scuole, nelle ludoteche, nei giardini o nei parchi pubblici, nei luoghi di culto, di interesse culturale e architettonico, nei luoghi di cura e nei centri socio-ricreativi e sportivi, ovviamente laddove consentito e senza garanzia di non incontrare altri tipi di pericoli per i minori.

 

Ma allora come faccio a tutelare mio figlio da tutto ciò?

Lo scrivente legale approfitta di questa ultima domanda per formulare il proprio parere legale.
Innanzitutto, come sopra accennato, si rileva una grandissima e potenzialmente pericolosissima lacuna normativa a scapito dei minori e del loro superiore diritto ad uno sviluppo psicofisico armonico.
Ciò detto relativamente al primo quesito, si ritiene che il primo strumento utile da attivare, in caso di criticità o sospetto di criticità sia quello ispettivo.. In particolare quello di verificare o far verificare la presenza materiale dei requisiti esposti per i locali presi in esame (di giochi d’azzardo e/o videogiochi) e quindi, riassumendo, che: -sia rispettata la distanza di almeno 500 metri dai luoghi sensibili sopra individuati; – sia presente una chiara ed apposita delimitazione delle aree vietate ai minori; – vi sia apposita segnalazione del divieto di accesso ai minori nelle aree agli stessi interdette; – sia operativa la sorveglianza (anche attraverso impianti video) del rispetto del divieto d’accesso ai minori in queste aree. Relativamente al secondo quesito, anzi relativamente ad entrambi i quesiti, si suggerisce di fare leva sui poteri di polizia del Sindaco, poiché in molte Regioni, come la Toscana, la normativa espressamente lo delega e autorizza a ciò. In questo modo, a ben vedere, la figura del Sindaco risulta essere l’unica figura istituzionale capace di prendere provvedimenti apparentemente extra legem poiché (e la legge glielo permette) dettati da un principio di opportunità, e non solamente dalla legge ed i suoi limitati confini.
A fronte di tutto quanto sinora esposto ci venga permesso di osservare che la presente situazione caratterizzata come detto, da una parte dal costante e complice vuoto legislativo (si pensi che la normativa a valenza nazionale è del 1931!), e dell’altra dalla riscontrata generalizzata indifferenza dei gestori dei locali spesso insensibili al tema, rappresenta una importante e dura sfida per il genitore o tutore o comunque adulto accompagnatore del minore, che voglia portare quest’ultimo a divertirsi nelle aree a lui dedicate. Si ritiene che l’esistenza stessa di questa sfida, certo non giova né per l’adulto né per il minore al clima di serenità che anzi le Istituzioni dovrebbero promuovere e garantire ad ogni cittadino, nonché rischia di incidere negativamente sulla generale fiducia nelle Istituzioni stesse.
QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE DELLO STUDIO

Senza leggi adeguate il male vince

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Questa volta dobbiamo purtroppo raccontarvi di come ci siamo arresi davanti all’impossibilità di procedere legalmente verso un’area gioco situata nella città di Firenze.
Ecco perchè abbiamo deciso di occuparci di questa attività ludica.
La sala giochi che si trova all’interno di un complesso commerciale, fra i quali esercizi abbiamo Uci Cinemas, (immaginatevi dunque la quantità e l’età dell’utenza in transito) dove si può scegliere tra un’offerta molto variegata: piste da bowling,  VR , videogames, giochi (75%) con il sistema di vincita di biglietti e raccolta punti premio (ne abbiamo parlato qui). E poi ancora tavoli da biliardo, area compleanni e percorso giungla per i più piccoli.
Non ci sono limiti di età per l’ ingresso ai giochi.

Veniamo a conoscenza di questo posto accompagnando un bambino a una festa di compleanno.
Fin da subito una cosa abbastanza incredibile: l’ingresso è unico e solo successivamente si divide in altri 2 accessi: uno per la sala giochi ad entrata libera e l’altra per la sala  VLT (Videlottery) il cui utilizzo è vietato ai minori di 18 anni.
Una volta entrati, vediamo: bambini di 4/5 anni davanti ai monitor della realtà virtuale a guardare un’apocalisse zombie (ottima grafica tra l’altro, sembra un film horror); una ragazzina di 13 anni impegnata in un gioco per vincere dei ticket e la madre in ginocchio per terra a raccogliere questi ticket, non sembrano divertirsi non mostrano particolare gioia … sembrano solo interessate ad accumulare quanti più ticket possibile. All’ingresso della festa di compleanno siamo accolti da un inserviente che ci spiega le regole: prima ci sarà una partita a bowling, poi la premiazione e infine il taglio della torta. Poi ci consegna 20 gettoni omaggio.
Ogni pista da bowling ha due enormi monitor, uno che mostra il punteggio e l’altro che trasmette videoclip musicali. Questi sono sincronizzati, quindi nell’area gioco ci sono circa 15-20 monitor che mandano lo stesso video.
Ma come si può selezionare materiale video adatto a tutte le età? Infatti non succede e bambini di tutte le età assistono a immagini più o meno esplicite e comunque non adatte alla loro fascia d’età.

Ecco 2 video che passavano sui monitor del locale

Ma torniamo al nostro compleanno. Terminata la partita di bowling e consegnate le medaglie ai vincitori, arriva la merenda. E la sorpresa!
Sulla torta troviamo le famigerate candeline scintillanti tossiche di cui abbiamo già trattato qui e non abbiamo potuto fare a meno di chiedere spiegazioni. Purtroppo, in assenza del direttore (il cui nominativo non ci è stato fornito per motivi di privacy) ci siamo dovuti rivolgere a un cassiere che si è presentato come responsabile di sala e che, insieme ad altre colleghe tutte molto giovani, oltre a sminuire tutte le problematiche da noi presentate, ci hanno fornito una sola indicazione: le playlist sono realizzate da una ditta esterna che le invia da remoto, ma di quale azienda di tratti non è stato possibile sapere.
Allora, come sempre, ci siamo rivolti all’avvocato Guelfo Salani che fa parte del nostro progetto fino dalla sua nascita.
Ma purtroppo questa volta le cartucce che la giurisprudenza ci ha fornito non sono state adeguate, se non addirittura completamente assenti.

Continua a leggere il parere breve dell’Avv. Salani:

Avv. Guelfo Salani
Cassazionista

“Si ritiene interessante ed attinente segnalare un caso del tutto analogo a quello presentato, occorso a Cesenatico nell’estate del 2016; i genitori di alcuni bambini che si ritrovavano spesso in un locale sul lungomare con aree gioco a loro dedicate segnalavano al Sindaco la presenza nelle stesse aree di apparecchi da gioco vietati ai minori degli anni 16 e 18, addirittura affiancate agli stessi giochi per bambini. Il Sindaco faceva seguire accurata ispezione sul rispetto dei limiti sopra esposti (molti di essi, evidentemente, analoghi anche per la Regione Emilia Romagna), con conseguente rimozione di numerosi apparecchi.”

“A fronte di un’esposizione ininterrotta ed incontrollata ad immagini, anche pubblicitarie, violente, a sfondo sessuale o comunque inadatte ai minori (non in grado di distinguere, a differenza degli adulti, realtà virtuale e realtà vera) per strada, in televisione, su internet o negli esercizi commerciali, emerge come unico parametro (o comunque prevalente) di riferimento per l’idoneità di un’immagine ad essere destinata anche ad un pubblico di minori la scala PEGI, che individua il limite di età adatto per video, film e giochi o videogiochi destinati ai minori. Indice che, per l’intrattenimento video preso in considerazione, non viene indicato nelle immagini proposte, oppure vengono trasmesse immagini (ad es. videoclip) che non sottostanno a tale classificazione. In altre parole, la programmazione video che viene trasmessa in tale tipo di locali, non è sottoposta ai limiti e/o alla regolamentazione PEGI e quindi è libera.”

“In base a quanto rilevato, allora, possiamo provare ad individuare delle situazioni – tipo nelle quali ciascun genitore o accompagnatore di un minore può ritrovarsi nel momento in cui lo accompagna in un’area ludica o comunque dedicata ai bambini, che si trovi all’interno di un’area commerciale, attraverso domande alle quali rispondiamo in base al quadro normativo appena esposto e alla situazione fattuale rilevata:

• Mio figlio è stato invitato ad una festa di compleanno di un suo compagno di classe che si terrà nell’area bowling di un noto centro commerciale; nelle zone immediatamente adiacenti a quest’area, egli troverà soltanto attività destinate ai minori o comunque per gli stessi in alcun modo pregiudizievoli?

No. Nei fatti non è assolutamente garantito che sia così. Anzi, si rilevano più casi nei quali accanto alle aree ludiche per bambini si trovano attività espressamente vietate ai minori e lecitamente ivi sistemate, non sussistendo alcun esplicito divieto in materia.

• Queste attività adiacenti alle zone ludiche nelle quali si esercitano attività vietate ai minori sono opportunamente segnalate e pertanto facilmente identificabili per mio figlio?

Sì ma. Le uniche prescrizioni in proposito riguardano l’imposizione di chiare delimitazioni delle zone vietate ai minori ma non per forza attraverso l’uso di porte, che comunque ben possono restare aperte al pubblico. Risulta evidente che senza l’obbligo di porte chiuse il minore ben può guardare cosa vi è all’interno dell’area riservata al pubblico adulto. Tali prescrizioni infatti si limitano a garantire che dette zone (riservate agli adulti) non rechino alcuna pubblicità dei giochi presenti al loro interno (anche attraverso vetrofanie), che sia presente la chiara indicazione del divieto di accesso ai minori anche con impianto di videosorveglianza o personale addetto, all’entrata dei locali.

• Nel corso della festa di compleanno in un centro commerciale vi è la garanzia che mio figlio eviti immagini per lui pregiudizievoli o pericolose o comunque inadatte, proiettate ad esempio sui numerosi schermi collocati all’interno delle aree gioco?

No. Su questi schermi ben possono essere trasmesse continuamente (come spesso accade) immagini violente e/o a sfondo sessuale o contenuti pubblicitari o videoclip comunque inadatti alla visione di un minore perché tutte non soggette alla classificazione PEGI, appositamente pensata e predisposta per classificare le immagini da trasmettere in modo da selezionare quelle la cui visione è inadatta a un pubblico minore e, pertanto, totalmente o parzialmente sconsigliata. Classificazione che invece viene rispettata in tutte le trasmissioni radiofoniche e televisive.

• In quali posti, allora, posso essere ragionevolmente sicuro che mio figlio potrà giocare o anche solo intrattenersi al riparo da situazioni anche solo potenzialmente pericolose per lui come quelle sopra descritte?

In base alle normative vigenti, soltanto nelle biblioteche, nelle scuole, nelle ludoteche, nei giardini o nei parchi pubblici, nei luoghi di culto, di interesse culturale e architettonico, nei luoghi di cura e nei centri socio-ricreativi e sportivi, ovviamente laddove consentito e senza garanzia di non incontrare altri tipi di pericoli per i minori.

 

Ma allora come faccio a tutelare mio figlio da tutto ciò?

Lo scrivente legale approfitta di questa ultima domanda per formulare il proprio parere legale.
Innanzitutto, come sopra accennato, si rileva una grandissima e potenzialmente pericolosissima lacuna normativa a scapito dei minori e del loro superiore diritto ad uno sviluppo psicofisico armonico.
Ciò detto relativamente al primo quesito, si ritiene che il primo strumento utile da attivare, in caso di criticità o sospetto di criticità sia quello ispettivo.. In particolare quello di verificare o far verificare la presenza materiale dei requisiti esposti per i locali presi in esame (di giochi d’azzardo e/o videogiochi) e quindi, riassumendo, che: -sia rispettata la distanza di almeno 500 metri dai luoghi sensibili sopra individuati; – sia presente una chiara ed apposita delimitazione delle aree vietate ai minori; – vi sia apposita segnalazione del divieto di accesso ai minori nelle aree agli stessi interdette; – sia operativa la sorveglianza (anche attraverso impianti video) del rispetto del divieto d’accesso ai minori in queste aree. Relativamente al secondo quesito, anzi relativamente ad entrambi i quesiti, si suggerisce di fare leva sui poteri di polizia del Sindaco, poiché in molte Regioni, come la Toscana, la normativa espressamente lo delega e autorizza a ciò. In questo modo, a ben vedere, la figura del Sindaco risulta essere l’unica figura istituzionale capace di prendere provvedimenti apparentemente extra legem poiché (e la legge glielo permette) dettati da un principio di opportunità, e non solamente dalla legge ed i suoi limitati confini.
A fronte di tutto quanto sinora esposto ci venga permesso di osservare che la presente situazione caratterizzata come detto, da una parte dal costante e complice vuoto legislativo (si pensi che la normativa a valenza nazionale è del 1931!), e dell’altra dalla riscontrata generalizzata indifferenza dei gestori dei locali spesso insensibili al tema, rappresenta una importante e dura sfida per il genitore o tutore o comunque adulto accompagnatore del minore, che voglia portare quest’ultimo a divertirsi nelle aree a lui dedicate. Si ritiene che l’esistenza stessa di questa sfida, certo non giova né per l’adulto né per il minore al clima di serenità che anzi le Istituzioni dovrebbero promuovere e garantire ad ogni cittadino, nonché rischia di incidere negativamente sulla generale fiducia nelle Istituzioni stesse.
QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE DELLO STUDIO

Recensione – Presentazione di ‘ DISCONNESSI Siamo sempre più isolati ‘

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DISCONNESSI
Siamo sempre più isolati

Come proteggere i nostri figli e le relazioni familiari nell’era digitale

Catherine Steiner-Adair
in collaborazione con Teresa H. Barker.

Link a Macrolibrarsi

Oggi siamo a recensire questo libro.
Senza indugi diciamo che tutti i genitori dovrebbero leggere questo libro.
Qualunque età abbia vostro figlio all’interno del range 0-18 puo’ trovare informazioni utili e attuali, spunti di riflessione per compiere un esame di coscienza e rivedere le politiche sull’uso della tecnologia in casa e fuori.

Una critica va mossa anche a questo libro:
anche se parla di America e le leggi sono diverse rispetto alle nostre, come sempre non viene battuta la strada normativa.
In Italia prima dei 14 anni non è permesso acconsentire al trattamento dei dati in materia di privacy.
Lo abbiamo detto in tutti i modi e in decine di articoli.
Se Non si puo’ acconsentire a questo, non si puo’ avere una mail, senza una mail non ci sono iscrizioni sui social.
Soltanto tramite un parental control un minore di 14 anni puo’ avere una mail, e il consenso alle app e ai giochi scaricati ed installati deve essere dato dall’amministratore, ovvero un genitore.
Whatsapp vietato ai minori di 16 anni?
Facebook vieta iscrizione ai minori di 16 anni?

Abbiamo estrapolato alcune frasi e concetti che vogliamo riproporre qui sotto che ci hanno interessato:

NDR: Dobbiamo riflettere attentamente alle responsabilità che decidiamo che nostro figlio debba per forza prendere e gestire in autonomia.

“Oggi sappiamo che occorrono venticinque anni perché si sviluppi completamente la corteccia prefrontale, cioè la parte del cervello che ci permette di collegare le conseguenze al comportamento(tale capacità si chiama “funzionamento esecutivo”). Nel cervello di un adolescente il funzionamento esecutivo è ancora un lavoro in corso, neuroiogicamente parlando non è ancora un tassello pienamente funzionante nel suo processo decisionale. Quindi spetta a noi farcene carico da più vecchi quali siamo e neurologicamente più saggi, almeno nell’apparenza, siamo quelli che hanno gli strumenti per pensare alle conseguenze.”

NDR: Non lasciamo i nostri bambini a navigare da soli o a decidere in autonomia se un gioco sia adatto. PARTECIPATE!

“I bambini non sono più protetti allo stesso modo’. Anzi, la cultura degli adulti li “adultizza”. A volte accade accidentalmente: il bambino “entra” in contenuti generici pensati per gli adulti (co-pertine e grafiche di eventi scioccanti, invettive e retoriche che gli adulti comprendono con una certa maturità e un contesto che al bambino mancano). Ma c’è anche tanto di intenzionale, che circola perché studiato appositamente da ricerche di mercato costosissime e voluto da interessi commerciali che individuano i bambini come consumatori e coltivano i loro appetiti consumistici, il loro “lo devo avere”, fino alle opzioni “clicca e compra” sulle App gratuite pensate per i giovanissimi e collegati con il conto corrente dei genitori.”

NDR: …Preoccupante la direzione che stanno prendendo, per fortuna non tutti…

“Definiscono la conversazione telefonica, anche quella con un amico, come “troppo intensa” o “troppo invadente”. Mi spiegano che chiamare qualcuno e avere un contatto personale diretto a voce li fa apparire in uno stato di eccessiva necessità, è troppo d’impatto, troppo aggressivo. Una conversazione al telefono o di persona viene percepita come troppo rischiosa. Non sei mai sicuro di cosa sta per dire l’altra persona e l’immediatezza del contatto ti mette in difficoltà perchè devi pensare come rispondere.”

NDR: Se ancora non lo capiscono gli scienziati addetti ai lavori…..

“Ma non capiamo ancora pienamente ciò che quello schermo ipnotizzante o quella “zona tecnologica” significano per il cervello infantile né la loro correlazione con la futura salute psicologica o l’insana predisposizione alle dipendenze, alle droghe e il bisogno di questi stimoli più oltre nella vita. Sappiamo che i bambini che guardano la tv ne vogliono vedere sempre di più e i piccoli che usano i videogiochi spesso hanno difficoltà a smettere di loro volontà.”

NDR: Dobbiamo riuscire a ricostruire l’intimità familiare e che non è un diritto assoluto essere connessi H24.

“Quando arrivano a casa, i loro social network sono già passati all’attività successiva e loro anche, sempre collegati con i coetanei sugli argomenti più di moda. I bambini non vengono più a casa da scuola; portano la scuola, e anche una comunità ancora più ampia, a casa con loro. “

NDR: Partecipare, conoscere, interessarsi a quello che fanno i nostri figli.

“Quindi, se siete in dubbio siate prudenti, Solo voi conoscete la sensibilità di vostro figlio o fin dove può spingersi a emulare il contenuto culturale che vi pare non appropriato per la sua età. Fate attenzione, fatevi un’idea dello sviluppo raggiunto da vostro figlio e in quel contesto scegliete di esporlo a ciò che sentite appropriato per lui.”

NDR: Qualunque esse siano delle regole ci devono essere.

“Devi stare al computer in una stanza aperta. Ho il diritto di sapere quali compiti ti vengono assegnati. Non puoi stare in camera tua con la porta chiusa. Non puoi portare il computer a letto. Non puoi eliminare la videata quando passo io. Noi abbiamo un codice di condotta e ci aspettiamo che tu lo rispetti: non essere maleducato, non mentire, non mettere in imbarazzo altre persone, non far finta di essere chi non sei, non andare, in siti dove non ti è permesso andare. Non postare immagini che non piacerebbero alla nonna. Non fare nulla che io non approverei. “

NDR: Non precludiamo il dialogo di persona, neanche per futilità.

“Anche se un adolescente volesse comunicare sfumature emotive i vincoli di spazio e i cicli di risposte rapide dei messaggi come mezzo remano sicuramente contro. Messaggiare ci dà la scusa per eludere la gestione della complessità umana della comunicazione.”

“Per oltre venticinque anni sono stata in trincea con gli adolescenti e il ritornello era sempre quello: «Mi dispiace mamma e papà, non ci pensavo. Dai, non ci stavo pensando!». Ragazze e ragazzi, in lacrime nel mio studio per qualche grosso guaio in cui si erano cacciati. Non importa dove vivono, quale tipo di scuola frequentano, quali sono i loro voti o i loro interessi, sono ì loro genitori. È il cervello degli adolescenti che è così. “

“Per quanto possa essere grave la situazione, abbiamo tutti questa possibilità con i nostri figli. Ognuno può ascoltare, elaborare, crescere e avvicinarsi all’altro. Anche voi volete che vostro figlio sappia che sarà sempre al sicuro quando vi mostrerà o vi dirà qualsiasi cosa e che non perderete mai il controllo.”

“Ogni membro della vostra famiglia ha il suo modo di relazionarsi unico, il suo temperamento, il suo modo di calmarsi, il suo personale senso dell’umorismo, i modi di essere creativo, le vulnerabilità e i bisogni. E sono ciò che induce un bambino a litigare con un altro. Ciò che per uno può rappresentare una sfida, per un altro può essere insostenibile. Ciò che per qualcuno risulta musica, per qualcun altro può essere come un gessetto che stride sulla lavagna. E così via. Più noi comprendiamo e apprezziamo in modo sincero ogni membro della nostra famiglia, più sicura e forte la nostra famiglia sarà per ognuno di loro. Per i genitori si tratta di amare e crescere i figli che avete, non quelli che pensate avreste dovuto avere o che vi auguravate di avere. Essere una famiglia non significa che siamo tutti uguali, che tutti amiamo leggere, fare sport o escursioni. Potrebbe essere così, ma non createvi aspettative, e non premete in quel senso. In una famiglia sostenibile, alle persone è permesso essere ciò che sono.”

Firenze Barcelona Legal

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Come iniziare questo articolo?
Questo è quello che ci siamo chiesti a sicurezzaminori.
Abbiamo fatto recensioni a libri che ci erano piaciuti ma non ancora a progetti.
Questo che andiamo a presentarvi è il progetto dell’ Avvocato Guelfo Salani, il professionista che ci segue fin dalla nostra nascita e che ha messo in campo per noi tutte le sue conoscenze e tutti i suoi contatti professionali.
E proprio con alcuni di questi fonda ‘ Firenze Barcelona Legal
Conoscendo personalmente alcuni membri di questo progetto siamo qui per metterci il nostro ‘ timbro di fiducia ‘.
Senza dubbio l’umanità è la qualità che contraddistingue questo Studio legale che si occupa anche della tutela dei minori, di adozioni e di ricongiungimento familiare. Anche in questo momento stanno collaborando con noi per far luce su alcuni quesiti che abbiamo posto su scuola e punti ricreativi frequentati da ragazzi.
E’ nato un canale youtube, per ora molto giovane ma con interessanti potenzialità, vi consigliamo di vedere le interviste che stanno producendo.

Un saluto

Parliamo del Metaverso e dei “potenziali” rischi

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Eccoci qua con un articolo sul metaverso.
Il discorso è molto ampio, a volte complesso ed essendo una tecnologia in divenire, alcune affermazioni in questo articolo potrebbero diventare obsolete in fretta.

Partiamo dalla definizione di wikipedia.

Nella letteratura futurista e nella fantascienza, il metaverso è un’ipotetica iterazione di Internet come un unico mondo virtuale universale e immersivo, facilitato dall’uso di cuffie per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumenta ta (AR). Nell’uso colloquiale, un metaverso è una rete di mondi virtuali 3D incentrati sulla connessione sociale.

Chi sta investendo nel metaverso?

Iniziamo dicendo che sapere chi sta investendo e investirà in futuro, chi ne ha interesse,  ci fornisce non solo indicazione dell’importanza di questa nuova tecnologia ma anche delle potenzialità siano esse economiche, di influenza sociale che di potenziali rischi.

Prima tra tutti abbiamo Meta, fino ad ottobre 2021 chiamata Facebook, la compagnia di Mark Zuckerberg che controlla i servizi di rete sociale Facebook e Instagram, i servizi di messaggistica WhatsApp e Messenger e sviluppa i visori di realtà virtuale Quest2.

Meta è soltanto la punta dell’iceberg. Ad esempio, vi sono anche Microsoft, Roblox ed Epic Games, i quali hanno già investito milioni di dollari nello sviluppo del progetto. La prima ha presentato Mesh per Microsoft Teams che consente di partecipare alle videochiamate in versione avatar, fornendo un senso di presenza condiviso in riunione. Roblox sta allestendo una vera e propria squadra dedicata allo sviluppo di giochi per il Metaverso, mentre Epic Games indaga su come implementarlo all’interno della propria piattaforma dove già ora è possibile assistere a concerti (come nel caso di Travis Scott nel 2020), film e commemorazioni virtuali (come nel caso di Martin Luther King Jr nel 2021).

ll valore del Metaverso
Citi, banca d’investimento americana, stima un Total Addressable Market (TAM) per l’economia del Metaverso compreso tra 7,7 trilioni di dollari e 12,8 trilioni. Un Metaverso indipendente dal dispositivo, accessibile quindi indifferentemente tramite personal computer, console di gioco, smartphone, e così via, potrebbe comportare un valore dell’ecosistema molto grande. Inoltre, le telecomunicazioni, l’hardware tecnologico e gli aggiornamenti dell’infrastruttura necessari per ospitare un universo virtuale immersivo si tradurranno in ingenti spese. Nella tabella sottostante Citi stima la dimensione dell’economia del Metaverso in base a diversi scenari potenziali.
Citi utilizza una previsione di crescita del PIL globale del Fondo monetario internazionale pari al 3,5%, che fornisce un PIL globale stimato di 127.9 trilioni di dollari entro il 2030. La banca incorpora anche un rapporto del 2017 di Oxford Economics che stima che l’economia digitale rappresenterà oltre il 24% del PIL mondiale entro il 2025. Citi prevede inoltre che, entro il 2030, il 30-40% della spesa digitale riguarderà il Metaverso.

Secondo stime di Gartner, il 25% delle persone passerà almeno un’ora al giorno nel metaverso entro il 2026 per lavoro, shopping, istruzione e entertainment. Nel contempo, il 30% delle organizzazioni avrà prodotti e servizi pronti per il metaverso.

Secondo stime di Goldman Sachs, il mercato globale del metaverso avrà un valore di 12 trilioni di dollari senza tuttavia specificare entro quanto tempo.
Questo afflusso di attività sta attirando marchi e consumatori nel mondo virtuale e sta anche portando a casi di cyberbullismo e molestie, oltre a crimini finanziari, sottolineano gli esperti del settore.
Moderare il metaverso complicato
Moderare il metaverso non sarà certo una passeggiata. Se fino ad oggi la moderazione delle piattaforme si è limitata per lo più a contenuti scritti, nel metaverso bisognerà tenere conto anche della voce e dei gesti. Il che rende il compito del controllo più difficile. Ad esempio, bisognerà evitare lo stalking degli avatar femminili o le ‘toccatine’ virtuali. Senza pensare al turpiloquio, che non potrà certo essere bloccato in tempo reale ma soltanto in un secondo momento. Sono previste sanzioni, a partire dall’allontanamento degli account tossici.

Questo video ritrae una ragazza ventiduenne che si finge per esperimento sociale una quindicenne in giro per un metaverso e riceve molestie:

Come il “terrorismo o gruppi potenti maleintenzionati possono sfruttare il metaverso

Il terrorismo, che già fa ampio uso della dimensione cyber per le sue attività, potrebbe sfruttare la natura immersiva di questi nuovi spazi per potenziare l’efficacia delle proprie tecniche. Secondo alcuni ricercatori del National Counterterrorism Innovation, Technology, and Education Center di Omaha, il Metaverso, anche se ancora in costruzione, presenta già alcune problematiche e la sua traiettoria evolutiva fa pronosticare nuovi metodi persuasivi e coercitivi che gli estremisti potrebbero utilizzare per esercitare la loro influenza. Essi hanno individuato tre principali modi in cui il metaverso complicherà gli sforzi per contrastare il terrorismo e l’estremismo violento:

Reclutamento: l’impegno online nel reclutamento è caratteristica consolidata dell’estremismo moderno. Il Metaverso minaccia di espandere questa minaccia: per ora internet viene utilizzato maggiormente per la divulgazione di materiale ideologico, ma domani i leader estremisti avranno più efficaci mezzi per formare e influenzare le comunità virtuali, espandendo l’adesione alle narrative estremiste mediante modalità esperienziali immersive che risultano potenti e difficili da annientare;
Coordinamento: il Metaverso offre metodi innovativi per coordinare, pianificare ed eseguire atti terroristici. Ad esempio, da qualsiasi ubicazione fisica e attraverso avatar che occulterebbero la loro reale identità, i leader estremisti potrebbero creare rappresentazioni virtuali di qualsiasi edificio fisico, che permetterebbero loro di guidare i membri attraverso percorsi che portano a obiettivi chiave, coordinare percorsi alternativi e stabilire piani di emergenza. Tale approccio coincide con quello adottato dalle forze militari di tutto il mondo, che considerano l’esercitazione virtuale efficace e vantaggiosa sia economicamente che a livello di contenimento del rischio operativo;
Nuovi obiettivi: il rischio di danneggiamento di strutture, sabotaggio di eventi e incolumità delle persone esiste anche nel mondo virtuale e si ripercuote in quello fisico. Ad esempio,l’impatto psicologico che potrebbe avere la riproduzione del crollo delle torri gemelle durante una commemorazione delle vittime dell’11 settembre, seppur nella dimensione del Metaverso, potrebbe essere molto forte, così come potrebbe esserlo la presenza di svastiche e scritte antisemitiche sulle sinagoghe. Ancora, esiste la possibilità di imparare a utilizzare armi, come nel caso di Second Life, criticato già nel 2007 dal giornale “The Australian” per la presenza nel gioco di armi come l’AK47, e, tra i suoi utenti, di tre terroristi jihadisti e due gruppi terroristici jihadisti che avrebbero potuto reclutare e istruire soggetti all’interno del gioco. Inoltre, va sottolineato che attraverso i sistemi di scambio in criptovaluta, è venuta a crearsi una profonda integrazione tra economia digitale e reale, perciò gli utenti che investono nell’universo virtuale corrono il rischio di perdere risorse concrete: la distruzione di un business in uno spazio virtuale corrisponde a una perdita finanziaria reale.

Si sta delineando in sostanza un secondo universo, socialmente ed economicamente connesso al mondo fisico, ma giuridicamente indipendente da esso, in cui al momento non ci sono identità, confini, regole, né apparati di controllo.

Nonostante sia innegabile che il concetto di Metaverso racchiuda in sé un enorme potenziale per il progresso umano, non va tralasciato il fatto che il suo sviluppo sta aprendo sempre nuove vulnerabilità e altrettante opportunità per sfruttarle.

Ci sono personaggi come Catriona Campbell, esperta di intelligenza artificiale che nelle sue conferenze ci spiega come entro 50 anni i figli si farenno anche nel metaverso.

Essendo un servizio che si consoliderà nel futuro prossimo, il target sono senza dubbio i bambini ed adolescenti di oggi.
Infatti già si parla di didattica a distanza nel metaverso, ed ancora di dad, in Bulgaria si offrono al centrocommerciale esperienze nel metaverso a bambini con belle poltroncine a draghetto.
Su tik tok sono centinaia gli streamer che insegnano come entrare nei nuovi gioche che il metaverso mette a disposizione e incredibilmente sono sempre di più quelli che ti pagano per giocare, si puoi guadagnare dalle missioni che finisci con criptomoneta.

Monitoriamo anche le scelte di un big, che mentre scriviamo è sommerso di polemiche attorno ai suoi concerti: Jovanotti.
Infatti quest’anno nasce il JOVAVERSO,
in collaborazione con Tim. Dopo le polemiche delle spiagge sciupate dai suoi eventi, per fortuna tutti i partecipanti al Jova beach party potranno tramite lo stand tim piantare un fiore nel Jovaverso….

Concludiamo con un mercato che esploderà visto la quantità di utenti….

Sesso digitale: un italiano su tre è già pronto per il metaverso

Questo tzunami di tecnologia farà aumentare ancora di più il divario informatico tra genitori e figli, noi dobbiamo restare concentrati sul web classico e ricordarci che non è un posto sicuro!
Parliamo con genitori di bambini di 9/12 anni con telefoni propri con sim intestate al genitore, senza parental control sul dispositivo, con connessioni non protette e/o lasciati soli alle consolle in giochi che hanno chat oppure cuffie e microfono….
Genitori di ragazzini che non riescono a staccare la rete al figlio quando è sera, alcuni che dormono col dispositivo sotto il cuscino, ed abbiamo spiegato molte volte che il telefono è un router e non va tenuto sotto il cuscino…
A nostro avviso siamo lontani da una consapevolezza tecnologica genitoriale.

Il Metaverso spiegato da Francesc Donato

Il diritto del minore ad essere tutelato da immagini e video non adatti.

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Questo diritto troppo spesso negato è quello che ci ha spinto a creare questo progetto (sicurezzaminori.org).
Negli incontri con i genitori, con gli insegnanti o nei nostri articoli è sempre presente una vena triste/polemica riguardante la tutela da immagini e video non adatte ai minori.
Non dobbiamo pensare subito a materiale pornografico altro enorme problema già affrontato, e che potrebbe minare la concezione di sesso, sessualità e/o di amore che andranno a formarsi nel ragazzo, bensì a materiale che potrebbe sembrare innoquo, agli occhi di un genitore non consapevole o addirittura goliardico o ironico.
Abbiamo fatto un articolo che mostra le similitudini tra il reato di abbandono di minore e l’abbandono di un minore nel web. LINK ARTICOLO
Come qualcuno saprà è la persona o la società che pubblica il video su Youtube che ha la possibilità di impostare l’età a cui sarà accessibile il video.
Perciò come spiegato già infinite volte: non è possibile acconsentire al trattamento dei dati personali prima dell’età di 14 anni in Italia senza un parental control correttamente configurato, prima di questa età non è possibile avere una mail, senza mail non si puo’ inizializzare nè un cellulare nè iscriversi a nessun servizio social o di messaging.
La responsabilità civile della navigazione del minore è sempre del genitore.
Ci siamo imbattuti in un paradosso, ovvero moltissimi video su Youtube che insegnano come aggirare il blocco dell’età di Youtube. Curioso che queste piattaforme che salgono alle cronache per non definirsi editori e non pagare le tasse come editori ma poi effettuano censure come se fossero editori e con la loro tecnologia futuristica non riescono a monitorare che proprio sulla loro piattaforma vengono pubblicati video su come aggirare il blocco dell’età….e sotto questi video commenti e discussioni su altri modi e servizi terzi che si possono usare per aggirare questi blocchi.
Evidenziamo che le decine di servizi web che permettono di scaricare un video da Youtube sul proprio cellulare, lo fanno senza interessarsi dell’età di chi lo richiede.

Un ultimo esempio scelto per il concatenamento di video e personaggi coinvolti.
Vogliamo provare a dimostrare come sia facile per un ragazzo tramite, in questo caso, Youtube + Tik Tok, poter fare una ricerca tra i vari personaggi ed atterrare in posti non consoni.

Il nostro collegamento è Francesco Nozzolino + Rosario Muniz + Andrea Diprè.

Nozzolino tramite Tik Tok invita ad un evento i suoi followers in compagnia di Rosario Muniz

Qui possiamo vedere Rosario Muniz con Andrea Diprè

In fine uno dei tanti video di Andrea Diprè

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Finestra sul mondo del web: dal diritto alla privacy per adulti e bambini alla privacy e alla sicurezza informarica con Greenpass e Immuni

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Iniziamo con la privacy:

Durante i 12 anni della nostra attività, abbiamo potuto sincerarci che il diritto alla privacy non viene quasi mai percepito o reclamato.
Tutti i servizi che utilizziamo in forma gratuita possono esserlo solamente perché accettiamo di cedere informazioni personali, di nostra esclusiva proprietà, al gestore del servizio tramite la spunta in fondo a un’interminabile pagina di regole che spesso sono accettate senza essere lette. A volte queste regole si riferiscono all’uso dell’applicazione stessa come “quando e per quanto tempo la usiamo” o “cosa ci soffermiamo a leggere”. Altre volte acquisiscono informazioni come la nostra “posizione” o “con chi interagiamo “, informazioni chieste per migliorare il servizio. In entrambi i casi, questi dati sono spesso ceduti a terze società. 
Queste informazioni nel totale descrivono tutta la nostra vita. Soli, dietro ad un monitor o a un dispositivo, pensiamo, sbagliando, di poter fare qualsiasi ricerca in modo anonimo, soprattutto quelle che a volte ci vergogniamo anche a raccontare!  Questa profilazione, non dovrebbe essere tollerata. Non dovrebbe essere accettata dagli adulti, approdati al web in età avanzata con ‘capacità e libertà di scelta’ né dovrebbe essere accettata se non addirittura proibita per le nuove generazioni. Quello che ci domandiamo è: che libertà avrà un adulto nel 2030 che è stato targetizzato fin dall’età di 8 anni? Se noi adulti per primi cediamo ogni nostro dato non dando il giusto peso al diritto alla privacy come potranno i nostri figli avere una giusta visione dell’importanza di questo diritto se in più ci aggiungiamo l’esposizione a tutte le intelligenze artificiali che usano la scienza predittiva come mezzo per plagiare e modellare l’utente e il mercato del futuro?

Partendo dal diritto alla privacy vorremmo fare una riflessione su un argomento molto delicato e attuale come il greenpass.
 Quello che segue è un semplice ragionamento che ha l’intento di portare ad una riflessione più ampia che coinvolge privacy, sicurezza informatica e greenpass.

Da qualche mese è stato istituito un procedimento che si chiama greenpass che sarà attivo dal 1 Luglio 2021.
 Questa certificazione è stata strutturata nel rispetto della privacy per cui fra i dati sensibili sanitari non dovranno comparire informazioni come “guarigione”, “vaccinazione”, “tampone negativo”, dati che nessuno è tenuto a rilasciare.

La certificazione potrà essere cartacea o in forma digitale.

Quest’ultima modalità ha una maggiore sponsorizzazione perché di facile fruizione.  Ma ricordiamoci che tutto quello luccica non è oro!!! Per la gestione di questi dati infatti è stata scelta l’applicazione “Immuni” dopo che l’applicazione “Io” (applicazione governativa che detiene i dati bancari di chi ha usufruito del cashback) è stata bocciata dal garante della privacy per problemi riguardanti la sicurezza dei dati e di alcuni server esteri.

A parer nostro la scelta “alla meno peggio” è molto rischiosa. Non dovremmo dimenticarci che solo pochi mesi fa l’applicazione Immuni aveva dato molti problemi tanto da essere stata definita da molti un flop. E’ stata riscontrata una errata analisi dei contatti fra persone e l’impossibilità di dichiararsi positivi affinchè si potesse fare un’analisi dei contatti e questo nonostante sia Apple che Google abbiano fatto un importante aggiornamento software per riuscire a far dialogare fra loro i segnali bluetooth.

Dunque è stato deciso che questa applicazione diventerà l’App per avere un certificato digitale. Sono due le domande che le persone dovrebbero farsi: per avere un pass veloce a chi sto cedendo i miei dati sensibili sanitari? Cosa sto accettando per avere il certificato in forma digitale?

Non dimentichiamo che in più di un’occasione nel passato piattaforme e database hanno dimostrato di non essere sicuri ma anzi facilmente violabili. Basta leggere la notizia del furto dei dati sanitari completi (nome, cognome, P.Iva, stato vaccinale o no ecc…) dell’ordine nazionale degli psicologi.

https://www.cybersecitalia.it/vaccini-database-con-dati-di-74-milioni-di-italiani-in-vendita-a-5mila-dollari-il-caso/12064/

Inoltre molto probabilmente usando questa applicazione, si acconsente anche al tracciamento dei propri spostamenti e poco importerà se sarete in regola con il greenpass perché se il sistema Immuni vi segnalerà come contatto di un positivo (che sia vero o sia il risultato di un errore informatico) rischierete di finire in quarantena come specificato dall’istituto superiore di sanità:

https://www.iss.it/covid19-faq/-/asset_publisher/yJS4xO2fauqM/content/se-una-persona-vaccinata-con-una-o-due-dosi-viene-identificata-come-contatto-stretto-di-un-caso-positivo-bisogna-adottare-le-misure-previste-per-i-contatti-stretti-

E allora, libera scelta sempre, ma a seguito di queste riflessioni perché  se dovete recarvi ad un evento dove è necessario il greenpass non farselo stampare in farmacia invece di installare applicazioni con un non chiaro livello di sicurezza?

 

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Candeline ai metalli pesanti…c’è ferro, bario, silicio, calcio

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Ultimamente, anche se passato un anno dalle feste in compagnia, le torte di bambini e  adulti hanno sempre una coreografia pirotecnica che accompagna l’arrivo e che fa da cornice a foto e video.
Ma cosa ricade sulla torta? Cosa mangiano i bambini?
Un servizio di report analizza con un microscopio per nanoparticelle….

il giornale

Come possiamo vedere il servizio di report è del 2017 ma si continuano ancora a vendere come candeline da torta e vediamo come risponde uno dei venditori di amazon alle domande se sono sicure…?!

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