Ask.fm è una app pericolosa?

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Ragazzi adolescenti e teenagers di oggi non hanno mai conosciuto un mondo senza Google e sono nettamente più esperti di tecnologia rispetto i loro genitori. Internet offre loro tantissime opportunità, alcune produttive, altre da perdi tempo, altre invece che nascondono pericoli davvero sconvolgenti, da non credere per uno che non li conosce.

Uno dei pericoli viene dal servizio social network Ask.fm, un sito di domande e risposte davvero popolare tra i ragazzi dagli 11-16 anni. Mentre come sito sembra innocuo, il grosso problema di Ask è che fomenta e incoraggia attività di bullismo digitale, dove chiunque può parlare male o con cattiveria di compagni di classe o altre persone in modo anonimo.

Sono notizie di cronaca alcuni suicidi di adolescenti provocati proprio dall’utilizzo che viene fatto di Ask.fm, che sembra scatenare davvero la cattiveria più becera delle persone.

Ask.fm funziona così: una volta che sono iscritto, posso creare un mio profilo un po’ come si fa con Facebook.

A questo punto altre persone possono farci delle domande personali a cui dovremo rispondere per descrivere noi stessi.

Il sistema è sicuramente intrigante e diventa un modo per fare domande alle persone ed agli amici che magari di persona non si chiederebbero.

Ask.fm permette anche di fare domande in forma anonima, senza far apparire il nostro nome. Rimanendo dietro l’anonimato diventa più facile fare domande intime o imbarazzanti. Ovviamente si può anche non rispondere, ma, come in ogni social network, se non si partecipa attivamente, diventa come non esserci. Con questo funzionamento, Ask può essere utilizzato facilmente per insultare le persone, per fare domande imbarazzanti, per rivelare segreti di amici e compromettere la loro reputazione nel reale. Questo è, niente di meno che, il Cyber-bullismo.

Un altro aspetto di Ask.fm è che da qui possono iniziare conversazioni private con sconosciuti che possono diventare pericolose, soprattutto per le ragazze più giovani ed inesperte.

Non ha una chat Ask, ma una domanda che viene fatta con molta frequenza è quella di chiedere il nome su Kik Messenger, l’app di chat in cui si può rimanere anonimi, che si accompagna perfettamente ad Ask.fm. Se tutti quelli che vogliono parlare male di una persona chattano privatamente su Kik e si mettono d’accordo su come colpire il bersaglio, il risultato può diventare davvero dirompente contro la vittima designata.

Da considerare inoltre che in Ask.fm la moderazione delle domande e il controllo delle risposte è quasi del tutto assente e che il profilo è sempre pubblico, senza possibilità di nasconderlo per mostrarlo solo agli amici. L’unica cosa che si può fare nelle impostazioni di privacy è di negare la possibilità di farsi fare domande anonime. fonte

 

NDR:
Ricordando a tutti le leggi dello stato italiano che prevedono che un minore di 14 anni non possa registrarsi a nessun tipo di servizio digitale(social network, whatsup ecc) e che la responsabilità sia in toto del genitore e che questo nel momento in cui avvenisse un reato (con l’uso del cellulare del minore) sarà chiamato in sede civile a dimostrare di aver fatto di tutto per impedire il reato.
E senza un parental control installato sarà impossibile iniziare una difesa.

Un social dove si fanno domande di ogni tipo, ha in possesso talmente tanti dati dell’individuo che lo usa, se pensiamo come scritto sopra che è un ‘ social ‘ da 11 a 16 anni…

Dobbiamo far nascere il senso di privacy nei nativi digitali!!! Anche se poi andiamo a vedere e capiamo che l’abbiamo persa anche noi (non nativi digitali) in cambio di servizi che spesso non ci servono.

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