Cosa deve leggere un genitore nel 2021

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Chi ci segue da anni saprà che monitoriamo la rete e cerchiamo di diffondere informazioni ai genitori e agli addetti ai lavori del mondo dell’infanzia. Oggi questo articolo vuole mettervi a conoscenza di una pubblicazione molto importante. Questa pubblicazione è moderna, dettagliata, con molte fonti a disposizione del lettore. Vogliamo dire che è una pubblicazione necessaria e che stavamo aspettando.

LA TRAGEDIA SILENZIOSA

di Ettore Guarnaccia

Come il digitale sta plasmando e minacciando le nuove generazioni
(ai tempi del COVID-19)

Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito all’avvento e alla diffusione di massa di social network, smartphone e app. Nello stesso periodo, si è osservato un costante aumento di disturbi psicologici, depressione, ansia e suicidi, soprattutto fra i più giovani.

Non è un caso.

In un post, che è stato letto da oltre 20 milioni di persone, la psicoterapeuta canadese Victoria Prooday ha definito questo fenomeno come “la tragedia silenziosa”. Abbiamo investito molto sull’evoluzione tecnologica, ma non abbastanza in cultura ed educazione digitale.

  • Cyberbullismo
  • incitamento all’odio
  • disturbi alimentari
  • autolesionismo
  • isolamento sociale
  • babysitter digitali
  • pedopornografia
  • adescamento online
  • fenomeni emulativi
  • ipersessualizzazione
  • dipendenza tecnologica
  • ludopatia da videogiochi
  • gioco d’azzardo

Quante altre prove ci servono per svegliarci?

Tutto questo ha delle conseguenze sulle persone, sia sul piano mentale che fisico, in particolare per bambini e adolescenti. Secondo uno studio condotto dalla San Diego State University, per gli adolescenti che passano almeno 5 ore al giorno con smartphone e altri dispositivi digitali, il rischio di sviluppare depressione e tendenza al suicidio aumenta del 71%. Inoltre, l’isolamento, il distanziamento fisico e le relazioni a distanza dovuti alla pandemia da Coronavirus, stanno aggravando ulteriormente il problema. Non è troppo tardi per intervenire, ma è urgente prendere coscienza di come il digitale stia plasmando e minacciando le nuove generazioni, per poterne insegnare un uso proficuo, responsabile, rispettoso e sicuro.

Prefazione di Massimo Mazzucco

Mio nonno nacque nel 1895 e morì nel 1980. Visse quindi praticamente per intero il secolo scorso. Nell’arco della sua vita ha assistito a tutte le più grandi innovazioni tecnologiche del Novecento. Mi raccontava sempre di quando, all’età di 15 anni, andava alla Piazza d’Armi di Torino ad assistere ai primi tentativi di volo di un monomotore a elica: quando non si schiantava a terra, quel trabiccolo improvvisato riusciva a compiere anche 5060 metri sollevato per aria. Anche l’avvento della radio mi è sempre stato raccontato da mio nonno come un evento eccezionale, con intere famiglie che si riunivano ad ascoltare in rispettoso silenzio i segnali gracchianti che uscivano dai primi ricevitori. E così fu per l’avvento della televisione, che a partire dagli anni 50 iniziò a tenere compagnia agli italiani in casa loro.

Ma la cosa che mi ha più colpito nei racconti di mio nonno era che queste evoluzioni tecnologiche arrivavano nello spazio di 1020 anni l’una dall’altra, e soprattutto procedevano lentamente, come dire “a misura d’uomo”. I trabiccoli che si alzavano in volo in Piazza d’Armi ci hanno messo decine di anni prima di diventare dei DC3 da trasporto passeggeri, e ce ne sono voluti altrettanti prima che questi DC3 diventassero dei Jumbo Jet. In altre parole, il progresso procedeva ad una velocità che l’uomo riusciva sempre a percepire, che riusciva a registrare, e alla quale riusciva quindi ad adeguarsi nel corso del tempo.

Oggi invece non è più così. Oggi il progresso tecnologico è talmente veloce che le stesse generazioni che hanno visto una nuova rivoluzione non riescono più a stare dietro a quelle seguenti. Il mio è un esempio classico. Avevo trent’anni quando acquistai il primo computer Commodore 64. Imparai immediatamente a usarlo e ho sempre fatto ampio uso dei personal computer fino a oggi. Ma nel frattempo le nuove tecnologie basate sui telefonini mi hanno completamente spiazzato, e non riesco più a stare dietro ad ogni evoluzione. Addirittura mio figlio, che di computer si intende, a volte è costretto a rivolgersi a suo figlio, che ha soltanto 10 anni, per comprendere certi meccanismi dei social più diffusi che lui stesso non capisce.

Mentre mio nonno ha potuto vivere quasi un secolo di evoluzione tecnologica alla quale ha potuto comodamente adattarsi nel corso del tempo, per le generazioni più recenti non è più così. Chi nasce oggi non ha più riferimenti con il passato, perché quei riferimenti per lui sono già obsoleti, e lui stesso non fa in tempo ad adattarsi ai riferimenti attuali, che già anche quelli sono ormai superati.

Nel momento in cui la velocità dell’evoluzione tecnologica supera la velocità di crescita interiore dell’uomo, quest’ultimo si ritrova spiazzato, senza più punti di riferimento rispetto al passato. Naturalmente, la mancanza di riferimenti tecnologici con il passato va di pari passo con la mancanza di riferimenti storicosociali, perché ormai la tecnologia è la nostra storia.

L’aspetto più agghiacciante dell’accelerazione tecnologica è proprio questo: un uomo che si ritrova totalmente in balia dello strumento che tiene in mano, e che non è quindi più in grado di conoscere il proprio passato e di decidere il proprio futuro.

Fra coloro che subiscono questa crescente difficoltà di stare al passo, ci sono i genitori di oggi, molti dei quali non conoscono i meccanismi che regolano Internet, i social network e i moderni strumenti di comunicazione digitale, e spesso si sentono esclusi dal mondo virtuale in cui si destreggiano i figli. Questi ultimi, quindi, non possono sviluppare una reale competenza tecnologica né a casa né a scuola, eccezion fatta per l’abile interazione con smartphone e app, e sono quindi in balìa degli effetti che le evoluzioni tecnologiche hanno inevitabilmente sulla loro vita presente e futura.

Se i genitori non sanno fornire le giuste competenze e raccomandazioni per un uso sicuro degli strumenti tecnologici, i figli si avventurano senza preparazione nell’universo digitale, completamente esposti alle tante minacce presenti in rete e ai rischi derivanti. Le conseguenze non sono del tutto individuabili se non con anni di studi e ricerche, ma le tante evidenze che abbiamo già oggi a disposizione tracciano un quadro molto preoccupante che richiede un importante investimento in cultura e consapevolezza.

“La tragedia silenziosa” è uno dei pochi testi nel suo genere, che consente di aggiornarsi a 360 gradi sull’esperienza digitale di bambini e adolescenti, approfondire i vari fenomeni e restare al passo con l’evoluzione tecnologica degli strumenti digitali. La lettura consente a genitori ed educatori di conoscere e comprendere i principali fenomeni e le più gravi minacce dell’esperienza digitale dei più giovani, insieme alle migliori contromisure da adottare e alle raccomandazioni da trasferire ai figli per prevenire conseguenze nefaste sulla loro reputazione e sulla loro salute psicofisica, o per affrontare al meglio situazioni di disagio e sofferenza già in atto.

 

Il libro è acquistabile in forma cartacea e digitale, a breve anche come audiolibro, oppure attraverso il sito dell’autore www.ettoreguarnaccia.com

Per acquistarlo: https://www.amazon.it/dp/B08QRKV94L/

ETTORE GUARNACCIA

Manager, padre, autore di libri, divulgatore ed educatore digitale.

Manager strategico certificato nel settore dell’information technology, della cybersecurity e della gestione del rischio informatico, opera come group director di uno dei più grandi gruppi bancari a livello internazionale. Esperto di leggi e regolamentazioni applicabili ai sistemi informativi e alla sicurezza, vincitore del premio “Cultura, innovazione tecnologica e sicurezza informatica” assegnato nel 2017 dal Clusit per la campagna aziendale di consapevolezza “Connessi e Consapevoli” e per aver saputo trasmettere valore umano. In precedenza è stato CISO e CIO di uno dei più grandi gruppi bancari italiani e information security officer della business unit Italy di un grande gruppo bancario internazionale.

Genitore di un ragazzo adolescente della generazione Z, dal 2014 è educatore in materia di fenomeni e rischi del digitale per volontariato e ha incontrato oltre 3.000 fra bambini e adolescenti, e oltre 1.000 adulti in eventi di sensibilizzazione in istituti scolastici e associazioni, e in radio e televisione, su temi legati al cyberbullismo, ai fenomeni social, alla sessualità online, all’adescamento dei minori, alla dipendenza dalla tecnologia e alla ludopatia digitale. Nel 2017 ha ideato il progetto “Generazione Z” per rilevare l’esperienza digitale dei minori e individuare i fattori di rischio correlati su un campione di oltre 2.000 soggetti da 8 a 18+ anni con un questionario di ben 100 domande.

Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro “Generazione Z – Fotografia statistica di una generazione ipertecnologica e iperconnessa” in cui ha rappresentato i risultati statistici del progetto e analizzato i principali fenomeni e rischi legati all’uso e abuso del digitale. Nel 2020 ha pubblicato il secondo libro “La tragedia silenziosa” dedicato agli effetti del digitale sulla società negli ultimi 15 anni, con particolare focus sulle nuove generazioni. La sua opera di divulgazione si svolge anche attraverso il suo blog personale www.ettoreguarnaccia.com.

Sul suo canale YouTube https://www.youtube.com/c/EttoreGuarnaccia sono disponibili tutti i video dei suoi interventi di presentazione dei libri e di sensibilizzazione.

Cosa diciamo nelle conferenze di SicurezzaMinori

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Salve a tutti,

abbiamo pensato di raggruppare i principali concetti che divulghiamo durante gli incontri con genitori ed insegnanti che proponiamo.

Mettiamo a disposizione questo PDF.

Dentro ci saranno anche alcuni video che proiettiamo durante gli incontri.

SI RICHIAMA TUTTI GLI UTENTI ALLA MASSIMA CONDIVISIONE!!! TUTTO QUELLO CHE LEGGERETE E’ UN GRANDE SFORZO CHE IL NOSTRO GRUPPO HA FATTO METTENDO IN CAMPO PROGRAMMATORI, WEBMASTER, SISTEMISTI, PEDAGOGISTI. GRAZIE PER IL VOSTRO CONTRIBUTO.

DOWNLOAD CLICCA QUI

 

Wanking simulation videogioco porno/violento….. indignazione o promozione?

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Salve a tutti,

la piattaforma di videogiochi steam rilascia un gioco in versione demo dello sviluppatore polacco CiastKu.
Tgcom24 ironizza con ” progetto irriverente su cui … mettere le mani ” ” Diventerai cieco dicevano una volta i genitori “.
Perchè non c’è molto da ironizzare?
Perchè il gioco, non  è sottoposto a Pegi e con nessuna limitazione nel download.

Protagonista della trama avvincente Winston Gay, un uomo a cui il governo corrotto ha confiscato la casa dopo essere accusato di rumori molesti dai vicini mentre si dava alle sue consuete pratiche autoerotiche. Ora Winston, vuole punire coloro che gli hanno portato via la sua dimora, distruggendo tutto ciò che gli capita a tiro nella cittadina di (indovinate?) Gay Bay.
Per appagare la sua sete di vendetta e distruzione, il caro Winston dovrà sfuggire alla polizia e potrà procurarsi piacere fino allo stremo dopo le sue scorribande, finendo per essere ricompensato anche con una serie di superpoteri quali il teletrasporto, una pistola nelle mutande e riuscire a ridurre la gravità.

Perchè scriviamo indignazione o promozione?
Perchè sono moltissimi i giochi a sfondo sessuale e/o criminale ai quali i nostri figli hanno accesso e sembra inutile scandalizzarsi per un gioco, in versione demo, cioè un’anteprima con magari solo uno schema….per questo sa di piu’ di promozione….

Qui il trailer video ufficiale del gioco:

 

 

Svariati sono i titoli per adulti, e noi, tutto sommato non siamo contrari, anche se un matto che si masturba ed entra in una chiesa è alquanto discutibile….
Ma non vogliamo creare un caso per il gioco sopra citato, ma evidenziare che sono molti i titoli…..

 

 

Ci chiediamo spesso se questa non è una guerra persa…. come mai voi che leggete non condividete l’articolo con persone che conoscete e che sapete avere bambini in rete e videogiocatori.

PER LA LEGGE ITALIANA PRIMA DEI 14 ANNI NON E’ POSSIBILE ACCETTARE LA NORMATIVA SULLA PRIVACY, QUESTO VUOL DIRE CHE SENZA UN PARENTAL CONTROL SUL DISPOSITIVO UN BAMBINO NON PUO’ AVERE UNA MAIL E DI CONSEGUENZA NON PUO? AVERE UN CELLULARE!!!

Abbiamo un canale telegram https://t.me/sicurezzaminori  dove potete far iscrivere tutti i genitori che volete…
Abbiamo una pagina facebook

andateci, condividetela, mettete mi piace…..siate attivi in questa lotta all’informazione….

Tik Tok configuriamolo per una maggior sicurezza per i ragazzi

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Dopo richieste pervenute sul nostro sito, abbiamo deciso di realizzare un piccolo video per aiutare a configurare il social Tik Tok e per dare modo ai genitori di verificare le impostazioni dei social ai quali hanno dato il consenso ad iscriversi ai loro figli.

Sembra scontato ma non lo è: Ogni social ha delle impostazioni sulla privacy ad esempio: ‘ chi puo’ vedere le mie foto ‘ ‘ chi puo’ contattarmi ‘ ‘ la scelta tra profilo pubblico o privato ‘ ecc.

Il 29 Ottobre un’istituto italiano ha mandato questa comunicazione alle famiglie dei propri studenti.
Inutile dire che quasta comunicazione è diventata virale, piu’ di una persona l’ha condivisa con noi…
Ci è sembrato doveroso contattare l’istituto per chiedere il permesso di pubblicarla sul sito, ma purtroppo il permesso ci è stato negato.
Ecco secondo noi un brutto esempio di divulgazione.
L’istituto sarebbe dovuto essere fiero per la sensibilità dimostrata verso un argomento così importante e tramite questa comunicazione in carta intestata rendere piu’ ufficiale la problematica.

 

 

VIDEO CONFIGURAZIONE PRIVACY TIK TOK

 

 

 

 

vedi anche:

Trap + Videogiochi Violenti + Balletti Erotici = Adolescenti Turbati

Bullismo punito come lo stalking

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di Lucia Izzo – Una legge volta a contrastare il bullismo, in tutte le sue forme e nei confronti di tutti i soggetti, non solo adolescenti, prevedendo una serie di misure ad hoc tra cui un rafforzamento della tutela penale, nonché la previsione di un numero verde e di un’applicazione per fornire assistenza psicologica e giuridica alle vittime di bullismo e cyberbullismo.

È quello che mira a ottenere la proposta di legge n. 1524 presentata lo scorso 23 febbraio, primo firmatario Dori (M5S), ora assegnata all’esame della II Commissione Giustizia in sede referente alla Camera, che andrebbe a modificare il codice penale, la L. n. 71/2017 e il R.D. n. 1934/1404 per rafforzare la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e dettare misure rieducative dei minori.
Il ddl (sotto allegato) è stato adottato come testo base per il prosieguo dell’esame a seguito del rilievo dell’assegnazione in Commissione della proposta di legge C. 1834 (Meloni) vertente su identica materia.

Contrastare e prevenire bullismo e cyberbullismo

Come si legge nella relazione introduttiva, la proposta “ha l’obiettivo di favorire la precoce emersione del disagio giovanile, nonché di introdurre misure che possano adeguatamente prevenire e contrastare episodi riconducibili, in particolare, al fenomeno del bullismo in tutte le forme in cui esso si estrinseca, compreso il cosiddetto bullismo informatico o cyberbullismo”.
Poiché i dati raccolti dimostrano come il fenomeno del bullismo e della violenza in genere, soprattutto tra gli adolescenti, sia diffuso e in preoccupante crescita, si rende necessaria e urgente una particolare attenzione da parte delle famiglie, delle istituzioni, soprattutto quelle scolastiche, e di tutti gli altri attori sociali tramite la messa in opera di nuovi strumenti sul piano sia della prevenzione sia della repressione.
Secondo quanto appare dagli ultimi recenti fatti di cronaca, il fenomeno assume anche nuove forme: interessa diversi ambienti sociali anche extrascolastici e sono numerosi, ormai, gli episodi dei quali rimangono vittime anche persone adulte, tra cui gli stessi docenti. Un’altra realtà preoccupante è rappresentata dalla diffusione di comunità virtuali create tra genitori, spesso con lo scopo di scaricare sulla scuola la responsabilità degli esiti negativi dei comportamenti dei propri figli.
Si auspica che la proposta di legge possa essere d’impulso all’avvio di un percorso fattivo di crescita e di cambiamento culturale che riporti al centro il rispetto per la persona e il disprezzo per ogni forma di violenza.Bullismo e cyberbullismo tra gli atti persecutori

Bullismo e cyberbullismo tra gli atti persecutori

In primis, la proposta andrebbe a modificare l’art. 612-bis del codice penale, relativo al delitto di atti persecutori (la norma che consente di punire lo “stalking”): il ritocco inciderebbe sull’elemento oggettivo del fatto di reato estendendo l’area della punibilità anche alle condotte di aggressione attuate mediante percosse, ingiuria, diffamazione, umiliazione ed emarginazione.
Tramite la nuova formulazione della norma si andrebbero a perseguire le specifiche condotte vessatorie di bullismo per la tutela dei beni giuridici dell’incolumità fisica, psichica, dell’onore e della reputazione della vittima, oltre che della sua libertà morale.
Così facendo si fornirebbe copertura penalistica anche alle condotte riconducibili al cyberbullismoalla luce dell’aggravante prevista nel secondo comma del medesimo articolo che scatta qualora il fatto sia commesso attraverso strumenti informatici o telematici.

Modificate anche le circostanze con l’introduzione di due nuove aggravanti (quando i fatti sono commessi da tre o più persone e/o con finalità discriminatorie) e di un’attenuante per i minorenni che si siano adoperati spontaneamente ed efficacemente per elidere o attenuare le conseguenze della propria condotta illecita attraverso un fattivo impegno volto, ad esempio, a far emergere l’illecito all’interno del proprio contesto di riferimento quale la scuola, l’oratorio, la palestra o altri luoghi.Contrasto alla dispersione scolastica

Contrasto alla dispersione scolastica

Picture showing children violence at school

La proposta, ritenendo che il contrasto alla dispersione scolastica consentirebbe di intercettare anche mediante la scuola il disagio giovanile che successivamente rischia di sfociare in atteggiamenti antisociali, prevede di modificare l’art. 731 c.p., norma che attualmente punisce l’inosservanza dell’obbligo di istruzione elementare per i minori.

Nella nuova formulazione, invece, si prevede l’obbligo dei genitori o degli esercenti la responsabilità genitoriale di impartire o far impartire ai figli l’istruzione obbligatoria. In tal modo, si estenderebbe l’ambito di applicabilità della fattispecie contravvenzionale comprendendo l’intero periodo di istruzione obbligatoria, aumentando anche la pena.
Innovando in diversi punti la legge sul cyberbullismo (n. 71/2017), si prevede che il dirigente scolastico, venuto a conoscenza in qualsiasi modo di atti di bullismo e di cyberbullismo commessi da studenti iscritti al proprio istituto scolastico, debba informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti o i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale e attivare adeguate azioni di carattere educativo.
Lo stesso dirigente scolastico sarebbe altresì obbligato a trasmettere tempestivamente una segnalazione alla procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni. Invece, visto lo scarso utilizzo, si punta ad abrogare la norma che prevede l’ammonimento del questore.Tribunale per i minorenni e progetto di intervento educativo

Tribunale per i minorenni e progetto di intervento educativo

Modificando il R.D. n. 1404/1934, recante disposizioni sull’istituzione e sul funzionamento del tribunale per i minorenni, si vuole completamente riformulare l’articolo 25 (Misure rieducative), che attiene alle competenze amministrative del tribunale per i minorenni.
Considerato il costante abbassamento dell’età alla quale si manifestano atteggiamenti potenzialmente pericolosi per sé e per gli altri, si ritiene che la suddetta norma (applicabile anche ai minori di quattordici anni, soggetti quindi non imputabili) possa diventare uno strumento efficace per far emergere, ai primi sintomi, un disagio personale che necessita di un supporto educativo.
Il tribunale per i minorenni appare l’organo ideale per valutare queste situazioni, considerata la presenza di specialisti con competenze anche nell’ambito socio-educativo. Pertanto, in caso di segnalazione di condotte aggressive tenute da minorenni verso persone, animali o cose o lesive della dignità altrui, il Procuratore della Repubblica potrà riferire i fatti al Tribunale per i minorenni
Quest’ultimo potrà disporre, con decreto motivato, lo svolgimento di un progetto di intervento educativo con finalità rieducativa e riparativa, che favorisca percorsi di mediazione, sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali minorili.

Rafforzare il Patto educativo di corresponsabilità

La proposta prevede modificazioni al d.P.R. n. 249/1998 recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, al fine di introdurre espliciti riferimenti al fenomeno del bullismo nell’ambito scolastico.
Si prevedono, in particolare, uno specifico impegno della scuola per far emergere gli episodi di bullismo e cyberbullismo e strumenti per sollecitare il coinvolgimento delle famiglie in attività di formazione organizzate dagli istituti scolastici. A tale fine si punta a potenziare e valorizzare il Patto educativo di corresponsabilità, spesso percepito dalle famiglie come mero atto formale e burocratico.

Numero verde vittime bullismo e cyberbullismo

Infine la proposta di legge mira a introdurre un numero telefonico gratuito (numero verde) attivo nell’intero arco delle ventiquattr’ore, per fornire un servizio di prima assistenza psicologica e giuridica alle vittime di bullismo e cyberbullismo.
Il numero verde dovrebbe rappresentare lo strumento adeguato per consentire un intervento immediato volto a prevenire le conseguenze più gravi di tali condotte, a fornire alla vittima il supporto psicologico e un orientamento rispetto agli strumenti normativi attivabili.
L’assistenza dovrà essere fornita da personale appositamente formato. Inoltre, affinché il servizio sia pienamente accessibile in ogni circostanza, si previsto di sviluppare un’applicazione informatica, installabile gratuitamente nei dispositivi mobili (come smartphone e tablet), anche con possibilità di geolocalizzazione.

Il cellulare fa male? La risposta del Ramazzini di Bologna: Si!!!

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Nel 2013 Le Iene, programma televisivo di ‘ inchiesta ‘ ha intervistato il direttore dell’ istituto Ramazzini di Bologna.
L’inviato fece un’importante intervista al Dott. Morando Soffritti, direttore scientifico della Fondazione B. Ramazzini.
Guardate il servizio:

VIDEO IENE

 

Se avete visto il video, oltre alle dovute preoccupazioni per voi e sopratutto per i vostri bimbi, potete leggere le conclusioni dello studio che nel frattempo è finito.

LE CONCLUSIONE DEL RAMAZZINI

Credete che qualcuno abbia detto qualcosa? Hanno detto che le centinaia di ricercatori che hanno sottoscritto la pericolosità del 5G non sono da prendere in considerazione.

BOCCIATA!!!  La mozione: “Causa impotenza e tumore al cervello”

5G e salute, Guindani: “Mozione Camera chiarisce quadro “

Ragazzini con € 51.000 di abiti firmati.

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Cosa è cambiato e come si è evoluta la necessità di esprimere la propria personalità con le cose che possediamo?
Guardiamo questi 2 video uno del 1986 e uno del 2018.

 

1986

L’intervistato chiede se deve dichiarare i prezzi di acquisto, ma la giornalista ritiene che non sia necessario…

 

 

2018

L’evoluzione dell’informazione porta su youtube a fare questi raduni e questi video hanno milioni di visualizzazioni…

“YouTube spia i bambini per inondarli di pubblicità”. In arrivo maxi multa per Google

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WASHINGTON – Google ha raggiunto un accordo con la Federal Trade Commission (Ftc), l’autorità statunitense che tutela i consumatori, sulla violazione della privacy dei bambini da parte di YouTube, controllata di Mountain View.

Lo riporta il Washington Post, segnalando che Google è stata ritenuta colpevole di aver violato la legge Coppa (Children’s Online Privacy Protection Act) che vieta il tracciamento e il ‘targeting’ commerciale per gli utenti di età inferiore ai 13 anni. E’ prevista una multa milionaria.

YouTube è stata accusata di aver spiato i bambini che visitano la sua piattaforma raccogliendo i dati per mandare in streaming pubblicità mirate. Il ricorso è stato presentato da oltre 20 studi legali e associazioni dei consumatori.

Sesso fra bimbi su whatsapp. Il video choc fa il giro della scuola

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Firenze, denuncia della preside. Caccia a chi l’ha diffuso sul web. L’appello della procura ai genitori: controllate il telefono dei bambini

di AMADORE AGOSTINI
Ultimo aggiornamento il 2 novembre 2018 alle 07:11

Firenze, 2 novembre 2018 – Dieci secondi che scuotono le coscienze. Quelle di chi è genitore e e di chi ha la responsabilità morale e pratica della crescita dei bambini. Un video diffuso in modo virale su WhatsApp ha fatto rabbrividire mamme, insegnanti e le stesse forze dell’ordine. In quelle immagini si vedono dieci secondi di sesso tra una bambina che avrà sì e no 10 anni e un paio di ragazzini forse di poco più grandi di lei. La piccola si vede perfettamente in viso. Sorride durante le riprese e durante il sesso come se fosse una cosa buffa. Comunque naturale.

Parla e ride tranquilla con i suoi amichetti. Il filmato, per quanto è stato possibile valutare finora, è stato girato in una località vicina al mare in provincia di Roma. Anche l’accento dei baby protagonisti infatti è schiettamente romano come il panorama sullo sfondo. Filmato  però che, volando attraverso il web, è stato visto da un ragazzo di una scuola media del Mugello, in provincia di Firenze, che ha avvertito subito la professoressa. La docente ha portato il cellulare alla direttrice didattica che ha fatto immediatamente denuncia ai carabinieri. I militari hanno trasmesso una notizia di reato alla procura dei minori di Firenze che ha aperto una inchiesta. Per il momento a carico di ignoti.

Continua…