Whatsapp interviene il Garante della Privacy.

Categories news, socialePosted on

E’ notizia di oggi 14/1/2020:

“Il Garante ritiene che dai termini di servizio e dalla nuova informativa non sia possibile, per gli utenti, evincere quali siano le modifiche introdotte, né comprendere chiaramente quali trattamenti di dati saranno in concreto effettuati dal servizio di messaggistica dopo l’8 febbraio.”

Abbiamo ricevuto alcune mail dove genitori preoccupati per se e i propri figli ci chiedono cosa ne pensiamo riguardo alla ‘bufera’ della nuova policy di whatsapp.
Partiamo dicendo che al giorno d’oggi tutti ci fidiamo di società di servizi:

  • apple con Icloud, Trova il mio iphone
  • Google con gmail, Youtube, Drive, maps ecc)
  • Facebook con Whatsapp e Instagram
  • e tutte le App e i videogiochi ai quali ci logghiamo utilizzando le credenziali di uno dei servizi sopra citati senza investigare quali dati stiamo cedendo alle nuove app in installazione.

Per nostra esperienza diretta sul campo, alle persone non interessa la privacy, non interessa quali dati si trattengono i servizi gratuiti che usano, ma questa volta che il secondo uomo piu’ ricco del mondo fa un tweet molto lungo e pieno di informazioni (Use Signal) tutte le testate lo riprendono scrivendo tutto e il contrario di tutto.

Abbiamo ricevuto messaggi su whatsapp “Addio amici, da domani mi troverete qui….”
E’ vero, l’8 febbraio whatsapp aggiornerà la policy dell’applicazione e sarà un aggiornamento diverso tra Europa e resto del mondo.
Per quanto riguarda l’Italia e gli altri paesi dove vige il GDPR, il regolamento europeo per la protezione dei dati personali, una delle leggi sulla privacy più avanzate del mondo, non sono state fatte grandi modifiche riguardo alla privacy, ma lo stesso il Garante della Privacy è entrato nel mezzo.
Sono state cambiate solo alcune regole sulla sezione di WhatsApp per i negozianti e i servizi commerciali: dovrebbero consentire alle aziende di comunicare con i loro clienti tramite WhatsApp.

Perciò, invece di tirare un sospiro di sollievo e pensare di essersi fatti spaventare da informazioni ballerine, mettete un focus sulla privacy. Continuate pure a utilizzare whatsapp ma riflettete sull’importanza dei vostri dati, soprattutto quelli dei bambini.

Sappiamo di alcuni professori delle scuole medie che spingono gli studenti (minori di 14) nell’uso di whatsapp per le comunicazioni scolastiche studenti/professori. La motivazione dietro questa scelta sta nell’immediatezza del passaggio di informazioni ma ciò non toglie che stiano violando le regole di privacy e tutela dei minori. Sensibili all’argomento stiamo organizzando delle diffide al fine di avvertire le dirigenze scolastiche che dovrebbero avere un maggiore interesse e solerzia a far rispettare le leggi senza che alcuni genitori attenti si debbano trovare nella brutta situazione di combattere per tutelare e ottenere la cura dei propri figli che in tutta questa storia diventano degli emarginati.

E tutto questo succede sapendo che gli insegnanti hanno un mezzo più che idoneo per comunicare con gli studenti…Classroom!

Per cui invitiamo i dirigenti e i professori a ripassare la legge sulla possibilità di acconsentire al trattamento dei dati per i minori di 14 anni.

Whatsapp non puo’ essere installato prima dei 14 anni se non su un dispositivo provvisto di parental control e con il consenso dei genitori.

Vi alleghiamo 2 articoli che consigliamo di leggere sulla questione signal-whatsapp che condividiamo.

https://www.ilpost.it/2021/01/12/whatsapp-privacy-facebook/

https://www.ilpost.it/2021/01/13/signal-app-messaggistica/

Mascherine obbligatorie a Settembre. Gli studi dimostrano i rischi

Categories I genitori devono sapere, socialePosted on

SICUREZZAMINORI

Forma ed informa

Chi ci segue lo sa, noi cerchiamo di formare/informare i genitori e gli addetti ai lavori che si interfacciano con minori, per tutto quello che riguarda l’aspetto informatico, dei pericoli del web, diamo suggerimenti legali su come affrontare difficoltà inerenti a problemi con minori e la rete ecc.

Ma siccome siamo SICUREZZAMINORI dobbiamo tenere gli occhi aperti anche su pericoli che non sono digitali ma reali e per giunta resi obbligatori di legge.

Non sembra che i minori siano stati tutelati durante questa pandemia.
Sono passati da immuni ad untori e adesso vogliono proteggerli a settembre al rientro a scuola con mascherine, distanziamento sociale e pranzo a sacco.

Vogliamo proporre un video del canale byoblu e pubblicizzare un Webinar che attualmente risulta esaurito, ma sarà un appunto per seguire l’evento ed un eventuale messa online dell’evento on demand.

Per coloro che si sono informati e fossero contrari alla decisione presa delle mascherine obbligatorie nei centri estivi è in corso questa petizione che vi proponiamo qua sotto.

Il Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori contesta il parere favorevole dei pediatri sulle mascherine a scuola:

Nessuna base scientifica

Cosa diciamo nelle conferenze di SicurezzaMinori

Categories Controllare i Videogiochi, I genitori devono sapere, news, socialePosted on

Salve a tutti,

abbiamo pensato di raggruppare i principali concetti che divulghiamo durante gli incontri con genitori ed insegnanti che proponiamo.

Mettiamo a disposizione questo PDF.

Dentro ci saranno anche alcuni video che proiettiamo durante gli incontri.

SI RICHIAMA TUTTI GLI UTENTI ALLA MASSIMA CONDIVISIONE!!! TUTTO QUELLO CHE LEGGERETE E’ UN GRANDE SFORZO CHE IL NOSTRO GRUPPO HA FATTO METTENDO IN CAMPO PROGRAMMATORI, WEBMASTER, SISTEMISTI, PEDAGOGISTI. GRAZIE PER IL VOSTRO CONTRIBUTO.

DOWNLOAD CLICCA QUI

 

La conferma che la fine è vicina

Categories I genitori devono sapere, socialePosted on

Siamo coscienti che schierarsi o dichiarare senza veli i propri gusti e criticare quelli degli altri non porta mai popolarità anzi…
Però vogliamo scaricare in questo post un po’ di frustrazione accumulata.

Ebbene sì parliamo dei Me contro Te, del canale YouTube da 4,5 milioni di iscritti e del botto fatto al botteghino con il film che non citeremo.
Abbiamo letto dei post esilaranti di genitori che per esorcizzare il ricordo (forse perenne) di aver portato i figli al cinema a vedere questo film, si sono sbizzarriti in frasi molto buffe…

Vi condividiamo il video fatto all’anteprima a Milano del film.
Lasciateci un commento sulla nostra chat Telegram o sulla pagina Facebook, perché ci interessa moltissimo il vostro punto di vista, che sarà spesso diverso dal nostro. Confrontiamoci…

 

Anche per voi sono aliene queste persone del pubblico o soltanto fans?

Ci siamo confrontati con un genitore, che aveva l’atteggiamento di ‘ quello sfinito ‘, ci raccontava come i 2 suoi figli stessero molto tempo a vedere questi video e che lui non sapesse come fare per riprendere la situazione in mano.

Volevamo suggerire 2 possibili sentieri da percorrere:

1)- Prendere il dispositivo del bambino e spengerlo.

2)- Vi offriamo uno spunto di riflessione:

Un bambino non puo’ registrare una mail prima di 14 anni.
Un bambino non puo’ accettare la normativa sulla privacy perciò non può’ installare applicazioni sul telefono che non puo’ avere prima di 14 anni.
I Me contro Te sono presenti anche su Youtube kids, che però è un’applicazione e perciò va installata su un dispositivo mobile che non puo’ essere del bambino perchè non ha 14 anni.
Da prendere in considerazione le microonde che si becca il bambino con i dispositivi mobili….
A questo punto l’unica maniera legale che un genitore ha per far vedere i SUPER COMICI E INTRATTENITORI COLOSSALI al figlio è questa:

Si prende il telefono del genitore, si installa il parental control googleFamily link, registriamo una mail under 14 tramite l’account del genitore, prendiamo il dispositivo del minore installiamo GoogleFamily link per bambini, associamo i 2 telefoni.
A quel punto il telefono del minore è monitorato, e chiederà di installare youtube o youtube kids, dove ci sono LE STARS DEL WEB, il telefono del genitore riceverà una notifica con la richiesta di installazione dell’applicazione. ADESSO STA AL GENITORE PRENDERSI LA RESONSABILITA’ DI ACCETTARE L’INSTALLAZIONE. (YouTube, Facebook, whatsup, Instagram, Telegram ecc ecc TUTTI DA 14 ANNI poi sarà il genitore a acconsentire alla privacy per il figlio, accetterà che l’account del figlio sia targettizzato da questi colossi.)

Finita la riflessione facciamo una domanda:

Come mai tutti questi bambini piccoli e piccolissimi conoscono i me contro te?
Secondo la legge, ci sarebbero soltanto 2 risposte:

1)- Il mio bambino ha un parental control, ho acconsentito io all’installazione dell’applicazione e da quel momento ho avuto la piena responsabilità della navigazione di mio figlio. E tramite il parental control ho impostato un limite di tempo per ogni ambito: Non più’ di XX minuti di video o di XX di videogiochi. Cerco di ridurre al massimo l’uso in quanto l’emissioni di microonde possono essere cancerogene.

2)- Do il mio cellulare a mio figlio, ignoro l’emissioni di microonde che un telefono emette, l’account nel cellulare è il mio, quello di un maggiorenne e perciò i servizi credono che a navigare sia un maggiorenne e non filtreranno nessun tipo di contenuto audio/video/pubblicitario. Inoltre la cronologia di navigazione e video sarà quella del mio dispositivo sia esso o un’altro.

Per la nostra esperienza pochissime persone si identificheranno nella numero 1. Anche se speriamo che i nostri lettori e iscritti facciano parte di queste.

Tik Tok Che dati Salva sui suoi Server? E’ possibile Cancellarli?

Categories I genitori devono sapere, newsPosted on

 

Eccoci qua ad aggiungere un tassello di informazione sul social network Tik Tok.
In questo articolo abbiamo affrontato il discorso configurazione, abbiamo prodotto un video su come mettere in ‘ sicurezza ‘ la politica per una privacy ‘ adeguata ‘.
Vogliamo ribadire ed ampliare il concetto di CONFIGURAZIONE.
Questo discorso vale per adulti e bambini.
Ogni servizio ha la possibilità di essere configurato e da la possibilità di scegliere chi può’ vedere cosa.
Due banali esempi, ma neanche troppo, possono essere:
WHATSAPP nelle impostazioni (per accedervi: impostazioni – account – privacy) da la possibilità di scegliere chi può’ vedere: l’ultimo accesso, l’immagine del profilo, le info del profilo, i gruppi e lo stato.
Quindi se non attribuiamo ‘ I miei contatti ‘ a tutte le voci, chiunque abbia inserito il nostro numero nella propria rubrica accederà a questi dati. Visto che molti mettono (incomprensibile il motivo) la foto dei figli nel profilo whatsapp, questa sarà visualizzata e potenzialmente salvata da chiunque aggiunga il nostro numero in rubrica.
Esempio: posso vedere la foto della famiglia del mio idraulico con moglie e figlie in costume al mare perchè abbiamo il suo numero in rubrica (lui no il nostro) perciò lui avrà configurato ‘ CHI PUO’ VEDERE l’ IMMAGINE DEL MIO PROFILO su CHIUNQUE.
Su FACEBOOK è lo stesso, (impostazioni – privacy) possiamo scegliere chi potrà vedere cosa.
Riflettiamo sul fatto che un profilo configurato come pubblico e attivo dal 2008 mette a disposizione di estranei tutte le nostre foto, post, like, iscrizioni ecc… di 12 anni. Non riteniamo siano troppe informazioni da rilasciare al mondo? Direste a voce tutte queste cose ad un estraneo? Chissà…

Torniamo a TIK TOK.
Abbiamo letto tutta l’informativa sulla privacy che trovate qui.
Speriamo che venga letta nella sua completezza per farsi un’idea, ma noi vi riassumiamo i punti interessanti:

Tipi di dati personali che utilizziamo

Raccogliamo e utilizziamo le seguenti informazioni dell’utente:

Informazioni del profilo dell’utente.
L’utente ci fornisce determinate informazioni personali quando si registra sulla Piattaforma, tra cui nome utente, data di nascita, l’indirizzo email e/o numero di telefono, informazioni pubblicate sul proprio profilo e la sua fotografia o il suo profilo video.

Informazioni sui Contenuti dell’utente e comportamentali.
Trattiamo i contenuti generati dall’utente sulla Piattaforma, incluse le preferenze impostate (come la scelta della lingua), le fotografie e i video caricati e i commenti rilasciati dall’utente (“Contenuti dell’utente”). Raccogliamo informazioni attraverso sondaggi, gare e concorsi a cui l’utente partecipa. Raccogliamo anche informazioni riguardanti l’utilizzo della Piattaforma da parte dell’utente, ad es. le modalità di interazione con la Piattaforma, compreso il modo in cui l’utente interagisce con i contenuti che gli mostriamo, incluse le pubblicità, i video che guarda e i problemi riscontrati, i contenuti che gli piacciono, i contenuti che salva nei “Preferiti” e gli utenti che segue. Inoltre, deduciamo le sue preferenze, inclusi gli interessi, il sesso e l’età dell’utente allo scopo di personalizzare i contenuti. Utilizziamo le informazioni relative ai tuoi followers, ai like che ricevi e le risposte ai contenuti da te caricati, al fine di proporre i tuoi contenuti anche ad altri utenti e indagare se il tuo profilo presenta ulteriori opportunità per collaborazioni. Qualora l’utente acconsenta, utilizzeremo queste informazioni anche al fine di offrire pubblicità personalizzata e per proporti nuovi servizi e opportunità.

Informazioni tramite terzi.
L’utente può scegliere di condividere con noi determinati dati tramite terzi o mediante l’utilizzo della Piattaforma; potremmo raccogliere tali dati di terzi automaticamente. Ulteriori dettagli sulle informazioni che riceviamo da terzi sono disponibili di seguito:

Partner commerciali

Se l’utente sceglie di registrarsi per utilizzare la Piattaforma utilizzando i dettagli del proprio account di social network (ad esempio Facebook, Twitter, Instagram, Google), ci fornirà – o consentirà al suo social network di fornirci – il proprio nome utente e profilo pubblico. Analogamente condivideremo alcune informazioni con il social network pertinente ad esempio l’ID dell’app, il token di accesso e l’URL di riferimento dell’utente.
Per ulteriori informazioni sulla condivisione del proprio elenco di contatti di Facebook con noi, consultare Cercare altri utenti e invitare amici dell’utente.

Inserzionisti e circuiti pubblicitari
Utilizziamo le informazioni raccolte dall’utente e la sua interazione con la Piattaforma e altri siti di terzi per cogliere i suoi potenziali interessi per fornire pubblicità più pertinente (in caso di autorizzazione dell’utente). Questi dati ci forniscono informazioni sui siti web visitati, sulle app scaricate e sugli acquisti effettuati da parte dell’utente, affinché possiamo prevedere cosa proporre all’utente in futuro e valutare l’efficacia della pubblicità sulla nostra Piattaforma. Raccogliamo tali dati mediante l’uso di Cookie e tecnologie simili sulla nostra App e tramite informazioni simili ricevute da terzi che pubblicano annunci sulla nostra Piattaforma e sui siti visitati dall’utente.

Informazioni tecniche che raccogliamo sull’utente.
Raccogliamo automaticamente determinate informazioni dall’utente durante il suo utilizzo della Piattaforma, anche laddove si utilizzi l’App senza un account. Tali informazioni includono il proprio indirizzo IP, la propria cronologia di navigazione (ad esempio i contenuti visualizzati sulla Piattaforma), il gestore di telefonia mobile, le impostazioni del fuso orario, l’identificatore per scopi pubblicitari e la versione dell’app che si sta utilizzando. Raccoglieremo inoltre informazioni relative al dispositivo che l’utente sta utilizzando per accedere alla Piattaforma, ad esempio il modello, il sistema, il tipo di rete, l’ID, la risoluzione dello schermo e il sistema operativo del dispositivo. Quando l’utente accede da più dispositivi, saremo in grado di utilizzare le informazioni del suo profilo per identificare l’attività dell’utente su più dispositivi.
Posizione. Utilizziamo la “Regione geografica” selezionata dall’utente nelle Impostazioni per personalizzare l’esperienza dell’utente di TikTok. Se l’utente utilizza la Piattaforma su un dispositivo mobile, TikTok raccoglie informazioni relative alla posizione dell’utente. In alcune giurisdizioni, con il consenso dell’utente, raccogliamo anche dati GPS (Global Positioning System) e informazioni di geolocalizzazione del dispositivo mobile. Gli utenti che non intendono condividere la propria posizione con TikTok possono disabilitare i servizi di localizzazione dalle impostazioni del loro dispositivo mobile.

Per quanto tempo conserviamo i dati personali dell’utente

Conserviamo le informazioni dell’utente per tutto il tempo necessario alla fornitura del servizio in modo da poter adempiere ai nostri obblighi contrattuali e avvalerci dei nostri diritti in relazione alle informazioni in questione. Qualora non avessimo bisogno delle informazioni dell’utente per fornirgli il servizio, le conserveremo solo nel caso in cui la conservazione di tali dati si basasse su un nostro scopo commerciale legittimo. Tuttavia, ci sono occasioni in cui è probabile che conserveremo questi dati più a lungo in conformità ai nostri obblighi legali o laddove sia necessario per accertare, esercitare o difendere un diritto in sede giudiziaria.
Dopo che l’utente interrompe l’uso della nostra Piattaforma, conserveremo i dati dell’utente in forma aggregata e anonima.

Informazioni relative ai minori

TikTok non è rivolta a minori di 13 anni. Se si ritiene che siamo in possesso di dati personali raccolti da un minore, o relativi a quest’ultimo, si prega di informarci all’indirizzo privacy@tiktok.com.

RIFLESSIONI

Visto l’ultima dicitura al punto sui minori, ricordiamo che l’adeguamento italiano del 25 Maggio 2018 porta a 14 anni la possibilità di sottoscrivere il trattamento sulla privacy (come spesso detto lo troviamo una cosa assurda, visto che l’europa nel 2017 lo fissava a 16 anni e lasciava a ogni singola nazione il potere di valutare se sostarla. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro della giustizia Andrea Orlando con firma di Sergio Mattarella la abbassarono a 14 anni.)

Abbiamo acquistato l’ebook nell’immagine di lato, Supponiamo che essendo lo scrittore americano non vigono le stesse regole ma recita così:

Perché sempre sulla privacy di TIK TOK leggiamo:

I dati personali relativi all’utente, da noi raccolti, saranno trasferiti e memorizzati in una sede al di fuori dello Spazio economico europeo (“SEE”).
La situazione tragicomica è che se vogliamo cercare come fare a cancellare tutti i nostri dati il link non funziona:


I diritti dell’utente:
Al verificarsi di determinate circostanze, l’utente godrà di diritti in relazione alle proprie informazioni quali il diritto alla cancellazione, il diritto di accesso e il diritto alla portabilità. Per piu informazioni, clicca qui.”
Ma sulle parole clicca qui non c’è nessun link.
Ma noi abbiamo già scritto alla divisione privacy di Tic Tok evidenziano la ‘ svista ‘ e chiedendo l’immediato ripristino del link.

Tik Tok configuriamolo per una maggior sicurezza per i ragazzi

Categories I genitori devono sapere, newsPosted on

Dopo richieste pervenute sul nostro sito, abbiamo deciso di realizzare un piccolo video per aiutare a configurare il social Tik Tok e per dare modo ai genitori di verificare le impostazioni dei social ai quali hanno dato il consenso ad iscriversi ai loro figli.

Sembra scontato ma non lo è: Ogni social ha delle impostazioni sulla privacy ad esempio: ‘ chi puo’ vedere le mie foto ‘ ‘ chi puo’ contattarmi ‘ ‘ la scelta tra profilo pubblico o privato ‘ ecc.

Il 29 Ottobre un’istituto italiano ha mandato questa comunicazione alle famiglie dei propri studenti.
Inutile dire che quasta comunicazione è diventata virale, piu’ di una persona l’ha condivisa con noi…
Ci è sembrato doveroso contattare l’istituto per chiedere il permesso di pubblicarla sul sito, ma purtroppo il permesso ci è stato negato.
Ecco secondo noi un brutto esempio di divulgazione.
L’istituto sarebbe dovuto essere fiero per la sensibilità dimostrata verso un argomento così importante e tramite questa comunicazione in carta intestata rendere piu’ ufficiale la problematica.

 

 

VIDEO CONFIGURAZIONE PRIVACY TIK TOK

 

 

 

 

vedi anche:

Trap + Videogiochi Violenti + Balletti Erotici = Adolescenti Turbati

Dispositivo di sicurezza anti abbandono di neonato

Categories I genitori devono saperePosted on

Anche la tecnologia digitale aiuta a proteggere i piccoli
in automobile.

Un imprevedibile black out della mente che, in
condizioni di stress o per il poco sonno, può avere conseguenze irrimediabili. Parliamo di sicurezza dei bambini in auto e in particolare dei numerosi casi, riportati dalle cronache soprattutto estive, di piccoli lasciati per ore in auto dal genitore. Una dimenticanza provocata da un “corto circuito” mentale che gli esperti chiamano amnesia dissociativa, dagli effetti a volte fatali. Per prevenire fatti simili, la normativa italiana ha approvato una legge che dal 1° luglio prossimo impone l’uso di nuovi dispositivi tecnologici di supporto ai genitori.
Uno di questi è Tippy, uno strumento anti-abban-dono realizzato da Digicom: si tratta di un cuscinetto “intelligente” da posizionare sulla seduta del seggiolino auto del bimbo, che si connette al cellulare del genitore grazie a una App scaricata sullo smartphone per avvisarlo con un allarme sonoro se si allontana lasciando il piccolo all’interno dell’auto. Se il genitore non risponde all’allarme entro un certo tempo, il sistema invia un sms ai numeri telefonici d’emergenza preimpostati con le coordinate geografiche dell’auto, creando una vera e propria rete di soccorso immediata.
Ormai da tempo in vigore, ma mai scontate, le regole sull’uso dei seggiolini per il trasporto dei bambini in auto, obbligatori dalla nascita fino ai 36 chili di peso del bambino. Fino ai 9 chili di peso e ai 15 mesi di età il seggiolino deve essere del gruppo 0 o 0+ e va posizionato al contrario rispetto al senso di marcia. Dai 9 chili in su invece i seggiolini si suddividono nei gruppi 1-2-3 per bambini dal peso 9-36 chili e 2-3 per bambini dai 15 ai 36 chili, e vanno posizionati nel senso di marcia.
Non solo in auto
Per la sicurezza dei bambini risulta fondamentale anche l’uso del casco per la bicicletta, sia nel caso che il piccolo sia un passeggero sia nel caso conduca lui stesso la bicicletta o il monopattino, oggi di moda, anche nella versione “tecnologica” dell’overboard. Nel 2017 la Francia ha fatto da apripista approvando una legge sull’obbligo del casco in bicicletta sotto i 12 anni.

Ad ispirare il legislatore uno studio del Consiglio nazionale della sicurezza stradale francese dal quale emerge che «indossare un casco ridurrebbe il rischio di ferite alla testa, sia nel caso di caduta accidentale che di collisione con un veicolo. L’uso del casco diminuisce il rischio di lesioni serie del 70% e di lesioni minori del 31%, oltre a ridurre del 28% il pericolo di cicatrici al viso. La parte neurologica della ricerca evidenzia che indossarlo abbassa drasticamente il numero di casi di perdita di coscienza, tanto che procedendo a velocità prossima a 10 km/h il rischio passa dal 98% in caso di testa nuda allo 0,1% peri bambini protetti».

Letizia Coppetti

Google Family Link – Parental Control –

Categories I genitori devono saperePosted on

Google Family Link – Parental Control –

 

La maggior parte delle volte il primo cellulare, consegnato troppo presto, ha un sistema operativo android.

Vi vogliamo spiegare come è possibile fare un monitoraggio non troppo invasivo del dispositivo di vostro figlio.

Il minore deve avere un account google. Purtroppo e a nostro avviso senza senso, per creare un profilo ‘ figlio ‘ serve una carta di credito non prepagata, unico documento riconosciuto da google come valido per identificare una persona.

In europa è possibile avere una mail personale dal sedicesimo anno di età:

https://support.google.com/accounts/answer/1350409?hl=it

Abbiamo fatto una prova e il sistema che andremo a spiegare di parental control funziona anche per i profili +16.

Google mette a disposizione 2 app una da installare nel dispositivo del genitore e una da installare nel dispositivo del figlio.
Ricordiamo che l’account registrato nel telefono del figlio non puo’ essere lo stesso di quello registrato in quello del genitore, errore spesso commesso.
Questo potrebbe far accedere alla nostra mail gmail o alla nostra cronologia youtube, ecc…

L’applicazione si chiama Google Family Link, in realtà sono 2 applicazioni, una per i genitori ed è disponibile anche per ios nel app store di apple, e una per il figlio da installare nel cellulare consegnatogli.

Ad oggi questo è il link dell’applicazione per genitori che hanno un telefono android:

https://play.google.com/store/apps/details?id=com.google.android.apps.kids.familylink&hl=it

e questo è il link della relativa app per il figlio:

https://play.google.com/store/apps/details?id=com.google.android.apps.kids.familylinkhelper

Cosa è possibile controllare con questa installazione?
Dove si trova il dispositivo all’interno di una google maps
Il tempo di utilizzo del cellulare, quanti minuti è stata usata una app
Potete impostare un limite di tempo giornaliero ad esempio 1 ora, e dopo che il cellulare per qualsiasi scopo fosse stato usato raggiungerà 1 ora di utilizzo si bloccherà, impostando a zero il contatore si bloccherà all’istante.

Questo è il link in italiano ufficiale di google dove potrete trovare ulteriori spiegazioni e non esitate a contattarci se foste in difficoltà.

https://families.google.com/intl/it/familylink/

Su youtube esistono dei video fatti da dei ragazzini che insegnano come bypassare il filtro genitoriale….
Quello che possiamo dire è che youtube non è una piattaforma da bambini, esiste la versione per ragazzi che si chiama youtube kids dove si vedono solo video adatti al vostro bimbo e dove le impostazioni sono decise dal genitore.

Come bloccare o proteggere la navigazione internet ai bambini

Categories I genitori devono saperePosted on

Per “digital divide” si intende (wikipedia) il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione, in particolare personal computer e internet, e chi ne è escluso, in modo parziale o totale.

Con questo termine si intende chi non ha l’accesso alle tecnologie informatiche o perché non ha la possibilità economica, o perché si trova in paesi dove vige la censura o perché non ha le competenze necessarie.

Troviamo un’analogia con il termine sopra spiegato e il divisorio tecnologico che spesso è presente tra genitori e figli: a volte per limitate capacità ‘ tecniche ‘ a volte per mancanza di tempo del genitore oppure perchè si ritiene che internet non sia pericoloso.

Spesso manca la sensibilità, l’intuizione e/o la capacità di percepire i pericoli per i bambini/adolescenti.

Duranti questi anni abbiamo supportato molti adulti che si rivolgevano a noi per un consiglio circa la tutela tecnologica dei propri figli.

L’accesso ai cellulari viene consentito a bambini di età sempre più bassa. È pratica diffusa regalare un dispositivo a bambini piccoli o anche solo prestarglielo per un po’ per fare un gioco per mostrargli un video.

Noi non abbiamo mai dato un parere positivo a questo, in quanto il telefono cellulare trasmette in microonde, e abbiamo spesso affrontato sul sito tematiche tra microonde e bambini

Per quelli piu’ grandicelli abbiamo consigliato un libro e delle regole:

Abbiamo sempre consigliato di non lasciar mai soli i bambini alle prese con internet e di acquistare ed installare software professionali di parental control su dispositivi mobili e fissi:
Oggi vi vogluamo insegnare ad installare un piccolo software di ‘ white list ‘ .

Cosa si intende per white list?

Si intende la possibilità di installare una app che possa stilare una lista di siti che riteniamo attendibili affinché il nostro browser, in questo caso chrome, faccia da ‘ guardia ‘ per impedire l’accesso a siti che non figurano nella nostra lista.

Se volessimo ad esempio dare al nostro bambino, che si affaccia adesso alla navigazione, la possibilità di stare solo sul sito della Lego, metteremo nella nostra white list il sito: https://www.lego.com/it-it/

e lo faremo semplicemente andando a copiare e ad incollare l’indirizzo che troveremo nella barra degli indirizzi

foto della barra degli indirizzi.

Ma veniamo alla spiegazione di come fare.

1. apriamo il browser chrome
2. incolliamo questo indirizzo nella barra degli indirizzi :
https://chrome.google.com/webstore/detail/whitelist-manager/pocjkchlmhkjafdpmkklknmjhokobgmh?hl=it

3. premiamo il tasto verde a destra per installare l’estensione.

 

 

 

 

 

 

 4.una volta aggiunta andiamo nel menù estesioni

 

 

 

 

 

 

 

 

5. Qui nelle estensioni troverete la vostra app white list manager e attiviamola.

 

6. Una volta attivata, sarà abilitato il pulsante ‘ opzioni estensioni

 

 

 

 

 

 

 

 

e aggiungiamo tutti i siti che abbiamo deciso siano permessi, nel nostro caso il sito della Lego

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

chiudiamo e proviamolo subito andiamo sul sito Lego

 

andiamo su un sito diverso, ad esempio la Rai.it

 

 

 

 

 

 

 

Come potete vedere esistono mezzi per proteggere e far sì che si possa consentire l’esperienza della navigazione internet senza incappare in siti inadatti.
Logicamente questo filtro non è difficile da disattivare.
Ma prima che un bimbo possa capire dove si impostano questi parametri, un po’ di tempo passerà.
Vi ricordiamo il nostro articolo sulla ricerca protetta di google qui.

Facebook, “vietata iscrizione ai minori di 16 anni”. Lo vuole Bruxelles

Categories I genitori devono saperePosted on

La proposta è stata presentata da Jan Albrecht, parlamentare del partito tedesco dei Verdi. I 28 Paesi membri dell’Ue avranno tempo fino al 2018 per recepire l’emendamento dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale

 

NDR:

A tutti i genitori in ascolto:

Non ‘ regalate ‘ un telefono cellulare a vostro figlio. Prestategli il vostro. Ritenete che sia in età da cellulare? Non fategli un regalo che poi, in caso di punizione, sareste tentati di requisire, fareste un gran torto a vostro figlio. Volete regalargi centinaia di euro di dispositivo? Bene, compratelo voi e poi prestateglielo.

Prendete seriamente in considerazione la possibilità di installare o far installare un software di parental control sul dispositivo di vostro figlio.

Si ricorda che tranne Tim (con tim tribù) gli altri operatori richiedono per gli utenti la maggiore età, perciò il traffico dati, voce ed sms di quel dispositivo sarà responsabilità del genitore, che dovrà intestarsi l’utenza. Nel caso di ragazzi più grandi, è necessario responsabilizzarli sul fatto che essendo l’intestatario il genitore, sarà quindi responsabile in prima persona del dispositivo utilizzato dal figlio

/NDR

Dal Fatto Quotidiano

I governi dell’Unione europea e l’Europarlamento hanno deciso di innalzare a 16 anni il limite d’età per aprire un account su Facebook. NDR 2019 (il governo italiano ha deciso di far scendere questa soglia a 14) Dal 2018, termine ultimo per il recepimento da parte dei singoli Stati, per iscriversi al social network fondato da Mark Zuckerberg non basterà più avere tredici anni come previsto ora. Anche se è noto che si tratta di un tetto poco più che simbolico, vista la facilità (a dispetto dei controlli) di creare un profilo con la data di nascita alterata.

A prevederlo è un emendamento alla nuova direttiva sulla protezione dei dati personali, presentato la scorsa settimana. Fino ad ora quasi tutti i “pezzi grossi” del settore come per esempio Twitter, Snapchat e Google hanno fissato questo limite a 13 anni, in ottemperanza alle norme vigenti negli Stati Uniti, e per il momento continueranno a mantenerlo. Ma in Europa, nonostante la Commissione si fosse espressa per il mantenimento della soglia al livello precedente, si è deciso di innalzarla di tre anni, salvo il consenso dei genitori del minorenne o di chi ne fa le veci.

La proposta è stata depositata da Jan Albrecht, parlamentare del partito tedesco dei Verdi. Tuttavia Bruxelles ha dato la possibilità ai ventotto Paesi membri di recepire l’emendamento alle nuove norme sulla protezione dei dati personali entro due anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che avverrà a gennaio 2016.

Fonte